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Avellino, D'Agostino: "Giovedì incontro Marani, Pazienza mai in discussione. Su Perinetti, sui risultati e sulla questione stadio..."

Il presidente dell'Avellino traccia un bilancio sulla stagione della squadra, sul lavoro di Pazienza e sugli episodi arbitrali

Il presidente dell’Avellino, Angelo Antonio D’Agostino, è intervenuto nel corso della trasmissione Contatto Sport su Prima Tivvù. Il primo argomento trattato dal numero uno biancoverde riguarda la gara persa contro il Giugliano allo stadio De Cristofaro: “Non siamo usciti benissimo, ci aspettavamo un risultato diverso. È iniziata bene, poi la partita ha assunto una conformazione diversa dalle aspettative anche perché è stata condizionata da una serie di episodi. Su questo stiamo lavorando, già in passato siamo stati svantaggiati dall’arbitraggio. Mi sono lamentato con il presidente Marani, ho un incontro con lui giovedì. Non vogliamo essere né favoriti né penalizzati. Il nostro club sta lottando per i piani alti della classifica e non è stato assistito dalla fortuna calcistica, a differenza della Juve Stabia dove, oltre alla bravura per quanto dimostrato durante la stagione, questa componente non è mancata. Chi inizia bene è a metà dell’opera, noi non abbiamo iniziato benissimo e il risultato è questo. Arbitri? Questi episodi condizionano il risultato. Per un club che investe tanto, non è bello poi essere trattati in questo modo. Non è abitudine nostra lamentarci, quando è troppo diventa necessario farsi sentire. Condivido le dichiarazioni del direttore Perinetti perché, al netto dell’errore che ci può stare in campo, c’è bisogno di comportamenti rispettosi in una partita di calcio”.

Sul rapporto investimenti-risultati: “Non sono pienamente soddisfatto, per esserlo dovevamo essere primi. Stiamo vedendo un campionato particolare: chi ha speso di più è dietro, chi ha speso di meno è avanti e addirittura vince il campionato. Il calcio non è una scienza esatta, non è una frase fatta. Non andiamo diretti in Serie B, ma non è finita. Fino all’ultimo saremo fiduciosi, questa squadra ha qualità importanti e verranno fuori anche nei playoff. Non siamo pienamente soddisfatti, ma dobbiamo ricordiamoci come siamo partiti, con due sconfitte consecutive. Poi abbiamo rimodulato la parte tecnica e cambiato l’allenatore, chiaramente quello pure pesa. Abbiamo dovuto correggere qualcosa nella squadra, costruita da un altro mister, a gennaio. Non è una giustifica, assolutamente, perché il nostro obiettivo era quello di vincere il campionato: lo dicono i curriculum, i contratti e la spesa. Dobbiamo puntare ad arrivare secondi. C’è fiducia in chi ha gestito”. 

Sul rapporto con Pazienza: “Con il mister c’è un rapporto molto professionale, non c’è mai stato nessun tipo di problema. Sa il fatto suo. Ha una media punti buona, sta lavorando bene ed è una persona molto tranquilla. Ha margini di miglioramento altissimi. Non è mai stato in discussione. Abbiamo fatto un progetto con lui e con il direttore, ci siamo dati degli obiettivi. Abbiamo ancora cinque partite della stagione regolare e poi i playoff. Volevamo arrivare primi, ma non ci siamo riusciti. Credo che Pazienza stia facendo un buon lavoro in una piazza importante, complicata, in cui serve un carattere forte. Non possiamo fare e disfare in continuazione. Rastelli? C’è stata esaltazione quando è arrivato, abbiamo provato a dargli una possibilità in estate, poi ci siamo accorti che c’erano dei problemi e lo abbiamo esonerato dopo due giornate. Non è stata una questione economica. Non sempre il cambio tecnico è la scelta giusta, l’​ho spiegato anche ad una delegazione del tifo organizzato”.

Sullo spogliatoio: “Sono molto presente, mi faccio sentire abbastanza. Non ci sono gruppi. Il mister sta gestendo lo spogliatoio in maniera professionale, non è facile avere due squadre: una che gioca e l’altra in panchina. Non ho mai sentito lamentele, cosa diversa invece nell’era Braglia. Il mister fa le sue scelte in base all’avversario in maniera libera. Mi fido del nostro allenatore e del direttore perché come me vogliono vincere. Tifosi? Vorrei ringraziarli per i sacrifici che fanno, ma chiedo loro di stare vicini alla squadra”.

Sull’obiettivo: “Mi auguro di andare in Serie B, è quello che vogliamo tutti. Credo che ci siano gli ingredienti giusti per poterci andare. Fino all’ultimo minuto ci credo. Nel caso non dovessimo andarci, non smantelleremo ma rivedremo qualcosa. Ci sono buone possibilità di poterci giocare i nostri playoff, dobbiamo quindi lottare per arrivare secondi. Stadio? C’è un po’ di confusione. Il progetto definitivo non è stato ancora presentato. Da quando si presenta, per il quale mancano ancora dei documenti, ci vuole almeno un anno per avere un permesso. Ci mancano degli elaborati che ci devono fornire, poi va presentato alla regione, va ottenuto il via libera e poi ci sarà la conferenza dei servizi. L’anno prossimo giocheremo al Partenio. L’obiettivo della squadra è lasciare questa categoria”.

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