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Domenica, 28 Aprile 2024
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Candelora, quando si celebra: origini e curiosità

La Candelora è una festa religiosa con cui si commemora la presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme da parte di Maria e Giuseppe. È legata anche alla Purificazione di Maria perché cade esattamente quaranta giorni dopo Natale, rappresenta la fine dell'inverno nonché il giorno in cui si tiene la Juta a Montevergine

Il 2 febbraio è il giorno della Candelora, festa di tradizione cristiana celebrata da diverse comunità. In Campania, il simbolo della Candelora è il Santuario di Montevergine dove i fedeli provenienti da tutta la regione si recano per rendere onore alla Madonna nera, detta anche Mamma Schiavona. La Juta, i canti, le tammoriate e le danze da offrire a Mamma Schiavona, che tutto accoglie e tutto perdona, sono i tratti tipici della festa che si svolge a Montevergine il secondo giorno di febbraio.

Le origini della Candelora, tra fede e tradizione

La Candelora è una festa religiosa che si celebra il 2 febbraio per commemorare la presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme da parte di Maria e Giuseppe, come descritto nei Vangeli di Luca e Matteo. Il nome “candelora” deriva dal termine latino “candelorum” e si riferisce alle candele che vengono benedette e utilizzate durante le liturgie per ricordare la luce di Gesù che entra nella vita del mondo. In molte chiese, le candele benedette vengono portate a casa dai fedeli come segno di benedizione e protezione per la famiglia. Secondo la tradizione vangelica, dopo la nascita di Gesù Maria e Giuseppe si recarono al tempio per offrire un sacrificio (come voleva la legge ebraica) e per presentare Gesù al Signore. Nel tempio, incontrarono Simeone e Anna, due anziani che avevano atteso per molti anni la venuta del Messia. Simeone riconobbe Gesù come il Cristo e benedisse Maria e Giuseppe.

La Candelora è nota anche come giorno della Purificazione di Maria perché cade esattamente quaranta giorni dopo Natale. Secondo la tradizione ebraica, infatti, una donna era considerata impura per quaranta giorni dopo aver partorito un figlio maschio e, allo scadere di questo periodo, doveva recarsi al tempio per purificarsi. Ma quella che oggi si celebra come Candelora, è una ricorrenza che trova similitudini già nei Lupercalia dei Romani. Si trattava, infatti, di riti celebrati nello stesso periodo con fiaccolate che avevano a che fare proprio con il concetto di purificazione.

Alcuni studiosi collegano le origini della Candelora ad una festa celtica chiamata Imbolc, che segnava il passaggio tra l’inverno e la primavera ovvero tra il momento di massimo buio e freddo e quello di risveglio della luce. Anche nella cultura contadina, la Candelora segna la fine della stagione invernale e l'avvicinarsi della primavera. A testimonianza di ciò ci sono diversi detti popolari. Il primo antichissimo proverbio latino sulla Candelora recita: “Si Purificatio nivibus - Pasqua floribus. Si Purificatio floribus. Pasqua nivibus”. Se il 2 Febbraio era freddo e nevoso, la Pasqua sarebbe stata bella; se invece il giorno della Purificazione fosse stato sereno, a Pasqua sarebbe caduta la neve. Un celebre adagio, ricordato anche da San Giovanni Paolo II, recita “Candelora dell’inverno semo fora”, ossia il 2 febbraio l’inverno può considerarsi finito. Il proverbio però continua “Ma se piove e tira vento, dell’inverno semo dentro”, ossia se il 2 febbraio il tempo è brutto, l’inverno durerà un altro mese almeno.

La Juta a Montevergine nel giorno della Candelora

Nel giorno della Candelora, ogni anno si rinnova anche l'appuntamento con uno degli eventi più suggestivi e caratteristici della tradizione campana: la Juta a Montevergine dei femminielli ovvero il pellegrinaggio verso il Santuario per rendere omaggio a Mamma Schiavona. Come da tradizione, ci si riuniscono sul monte per compiere i riti devozionali alla Madonna elogiandola attraverso canti, balli, il suono dei tamburi.

Il rito si rifà ad un’antica leggenda secondo cui, nel 1256, due giovani omosessuali furono scoperti a baciarsi e ad amarsi. Di fronte a questo evento, l’intera comunità reagì denudando e cacciando dal paese i due innamorati, che furono successivamente legati ad un albero sul Monte Partenio in modo che morissero di fame o fossero sbranati dai lupi. La Vergine, commossa dalla loro vicenda e dal loro amore, li liberò dalle catene e permise alla giovane coppia di vivere apertamente il loro sentimento di fronte ad un’intera comunità che, attestato il Miracolo, non poté far altro che accettare l’accaduto. Per tradizione, dunque, il 2 febbraio è diventato un giorno in cui si celebrano le coppie omosessuali e i diritti della comunità lgbt+.

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