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Seconda edizione per l’Irpinia trauma forum al Moscati: "Esposte indicazioni operative adeguate al nostro territorio"

Seconda edizione per l’Irpinia trauma forum, l’importante convegno organizzato dal Direttore dell’Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, Antonio Medici

Seconda edizione per l’Irpinia trauma forum, l’importante convegno organizzato dal Direttore dell’Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, Antonio Medici. L’evento ha visto la partecipazione di chirurghi, anestesisti, ortopedici, neurochirurghi, radiologi provenienti da tutta Italia, presso l’aula magna della Città ospedaliera: "Puntiamo a creare dei percorsi virtuosi all'interno della provincia ma, in futuro, cercando di esportarlo anche a livello regionale; facendo riferimento ai servizi organizzativi nazionali", afferma il dottore Medici. "Quello del trauma pelvico e la sua gestione territoriale è un argomento importante. Proprio per coordinare meglio l’organizzazione della rete provinciale, al tavolo dei relatori hanno partecipato i direttori generali e sanitari dell’Azienda Moscati e dell’Asl Avellino, che, partendo dalla rete trauma regionale, sono stati chiamati a illustrare le criticità e le proposte di miglioramento dei percorsi locali dedicati all’emergenza-urgenza, con particolare riferimento al trauma pelvico".

Indicazioni operative adeguate alle peculiarità del nostro territorio

Un contributo importante è giunto anche dai professionisti del settore invitati all’incontro. "In particolare – aggiunge Medici -, Federico Bove e Stefania Cimbanassi, rispettivamente direttore dell’Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia e Responsabile del Trauma team dell’Ospedale Niguarda di Milano, in qualità di esperti che siedono ai tavoli tecnici per definire e linee guida nazionali per la gestione del trauma, hanno fornito indicazioni operative adeguate alle peculiarità del nostro territorio". 

Lente d'ingrandimento anche su casi complessi, oggetto di trattamenti specifici

L’obiettivo dell’incontro-dibattito, dunque, era ridefinire, perfezionandola, la presa in carico integrata del traumatizzato, partendo dal primo soccorso con il lavoro svolto dagli operatori del 118, per arrivare alla stabilizzazione del paziente attraverso l’attività coordinata delle diverse professionalità che operano nella shock room. Durante il convegno, ancora, sono stati portati all’attenzione della platea anche casi complessi che sono stati oggetto di trattamenti specifici, così come si parlerà delle possibili complicanze del trauma pelvico, da quelle che interessano la sfera sessuale, a quelle di tipo vascolare e neurologico.  

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