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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Nuove Consigliere di Parità alla Provincia di Avellino: dubbi sui criteri adottati per la nomina

La nomina dovrebbe essere “tecnica”, perché è avvenuta una nomina fiduciaria?

Ieri sera, sull'albo pretorio della Provincia di Avellino, è stato pubblicato il seguente Provvedimento Presidenziale: “in virtù della sua vasta esperienza nel territorio della Provincia di Avellino e del suo impegno significativo nel promuovere l'inserimento lavorativo femminile e le pari opportunità, la dott.ssa Anna Nazzaro è stata nominata Consigliera di Parità "effettiva" della Provincia di Avellino. Ancora, per il suo impegno diffuso e radicato nel territorio provinciale nel campo della parità e delle pari opportunità, nonché del suo attivo coinvolgimento civico anche a livello regionale, la dott.ssa Antonella Esperto è stata designata Consigliera di Parità "supplente" della Provincia di Avellino”.

Questo provvedimento è stato emesso dopo che il mandato precedente è scaduto il 25 settembre 2023. La commissione si è riunita e ha completato la procedura, individuando, dunque, nella dottoressa Anna Nazzaro la figura adatta a svolgere il ruolo di consigliera effettiva e in Antonella Esperto come consigliera supplente. Ora, in termini di procedura, questo atto del Presidente della Provincia sarà trasmesso al Ministero del Lavoro. Il Ministero condurrà una verifica e una valutazione, quindi procederà con la nomina. Fino a quando il Ministero non effettuerà la nomina, rimarrà in carica il consigliere uscente. Questa fase è cruciale poiché l'ente territoriale, chiaramente, designa il candidato, ma il Ministero deve garantire che il processo sia corretto. È importante notare, però, che la nomina per la figura di consigliere di parità segue criteri tecnici stabiliti dalla legge e dalle competenze richieste, non è certamente una nomina fiduciaria. La candidata individuata, invece, è un'imprenditrice irpina, il cui profilo – quindi - appare piuttosto lontano dalle esigenze richieste dal suddetto ruolo. Qui stiamo parlando di una figura che, in ipotesi di casi di discriminazione sul piano legale, debba garantire una competenza tecnica molto specifica a causa dell’impegno estremamente delicato.

Questa nomina non dovrebbe avere natura fiduciaria, ma esclusivamente tecnica

Senza ombra di dubbio, la situazione richiede attenzione in quanto la nomina in questione, chiaramente, non dovrebbe avere natura fiduciaria ma esclusivamente tecnica. Basta consultare il provvedimento per rendersi conto immediatamente dell'assenza di un'adeguata istruttoria. Quando si effettua una nomina di questo tipo, è fondamentale seguire criteri e valutare i curriculum. Il provvedimento attuale non contempla affatto questi aspetti ed è strutturato come se fosse una nomina di natura fiduciaria. Se questa casella non è occupata da persone con la specifica esperienza del caso e con capacità di gestione ma – soprattutto - con l’adeguata preparazione almeno curriculare, ovviamente, genera perplessità.

Chiaramente, una nomina motivata da “un impegno significativo nel promuovere l'inserimento lavorativo femminile” suona molto bene. Probabilmente, un freddo curriculum non avrà lo stesso “appeal” ma, fino a prova contraria, la legge prevede dei requisiti in materia di diritto del lavoro, lavoro femminile, tutela antidiscriminatoria. Questi elementi sono funzionali alla frequente possibilità di presentarsi a processo, con un ruolo – quello del consigliere – che deve essere legittimato a condurre l'azione in giudizio. Ovviamente, nessuna qualità – umana, imprenditoriale e politica – può aggirare l’ostacolo di un ruolo che, per sua natura, impone conoscenze di tipo legale. 

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