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La Lega perde pezzi, Candela: "Serve assemblea di tutti gli iscritti"

La reazione dopo l'abbandono di Graziano e D'Alessio

Comunicato dell'avvocato Giovanni Candela, Lega Baiano "Mi rammarica moltissimo la scelta del consigliere Pino Graziano di lasciare la Lega, lo dico da espressione dell'area Vallo di Lauro - Baianese, come altrettanta tristezza ha suscitato in me la similare notizia, di poco tempo fa, dell'abbandono di Giuseppe D'Alessio, segretario provinciale dei giovani. Quando, poco più di un anno fa, insieme all'intera comunità del Movimento Nazionale della Sovranità in Irpinia, decidemmo di aderire al Partito di Matteo Salvini, lo facemmo non solo con la convinzione di sposare, fino in fondo, una causa importante e salvifica per l'Italia, ma anche perché interpretammo questo Partito come una casa politica plurale, corale, inclusiva, come è giusto che sia il primo Partito d'Italia; è quindi disarmante verificare, ogni giorno, che un dirigente, un riferimento territoriale, un amministratore, dichiari pubblicamente di lasciare il Partito o, magari più in sordina, preferisca il disimpegno, l'allontanamento, il disinteresse. In tutta franchezza trovo grave, altresì, che al cospetto di questa emorragia costante non si sia già promossa una assemblea di tutti gli iscritti per analizzare le cause di un evidente malessere diffuso, di un disagio evidente, di uno squilibrio invalidante che, purtroppo, avrà effetti negativi sulla prossima tornata elettorale.

Della Lega irpina mi piace ricordare il bel clima comunitario della Prima Festa Provinciale dello scorso anno e la grande vivacità della organizzazione giovanile che, invece, oggi è in crisi; mi piace ricordare le mobilitazioni sempre numerose e ben organizzate, sia per gli appuntamenti nazionali (comizio di Piazza del Popolo a Roma dell'8 dicembre 2018, il raduno di Pontida del 15 settembre 2019, la manifestazione a piazza San Giovanni del 19 ottobre 2019 con la organizzazione di ben 6 pullman) che a tutti quelli regionali, sia dei tanti eventi promossi sul territorio nel 2019, di cui cito a memoria il convegno ad Ariano Irpino del 15 marzo con l'on. Cantalamessa e il sottosegretario Castiello, la visita dell'on. Andrea Crippa il 3 aprile, il comizio di Salvini il 6 maggio, la già citata festa provinciale del 13 e 14 luglio con la presenza degli onorevoli Crippa e Volpi, la visita del ministro Locatelli il 7 agosto e la manifestazione di protesta presso l'A.O. Moscati il 7 settembre; ricordo che il Partito teneva una conferenza stampa a settimana, organizzava svariate riunioni dei dipartimenti, inaugurava le sedi locali, promuoveva incontri, riunioni, cene, suggeriva interrogazioni parlamentari.

Oggi tutto questo sembra svanito, da mesi non vi è più un gruppo dirigente propulsivo di politica e militanza, le occasionali iniziative pubbliche sono meno accorsate perché manca quel coinvolgimento organico e quell'entusiasmo che, invece, pur aveva caratterizzato l'agire politico e che contribuì, per altro, all'ottenimento del voto di 120 amministratori alle elezioni provinciali del 31 ottobre 2018, conseguendo l'elezione del consigliere provinciale Pino Graziano, che fu nominato anche Assessore al bilancio e alla Forestazione, e che oggi ha inteso lasciare il Partito; la Lega, quindi, perde il proprio unico rappresentante a Palazzo Caracciolo, ma ci sarebbe da dire, anche, che dei tanti candidati alle elezioni comunali di Avellino del 2018 e del 2019, la stragrande maggioranza non è stata più coinvolta o chiamata a partecipare ad alcunché, come similmente è accaduto con i candidati della lista alle amministrative di Ariano del 2019, basti pensare che la più votata, Sara Pannese, ha aderito a Popolo e Territorio, una nuova realtà di amministratori, quasi sempre ex leghisti, animati dal consigliere di Gesualdo Amerigo D'Onofrio e fra cui figura anche il vicesindaco di Guardia dei Lombardi, Giovanni Di Biase.

Un Partito che aspira a rappresentare istanze diffuse, che ha l'ambizione di rinnovare il quadro politico, che vuole porsi come punto di riferimento per una nuova stagione istituzionale non può continuare a perdere iscritti, dirigenti e amministratori senza interrogarsi su sé stesso, sulla propria capacità di autogoverno, sul suo senso di visione che, evidentemente, ha più di una claudicanza strategica, politica ed umana. Anche la recente visita del segretario Matteo Salvini, che naturalmente ha comportato una ovvia partecipazione di popolo, dimostra un certo atteggiamento "chiuso" del vertice provinciale, che ha deluso molti militanti che non hanno avuto modo di poter condividere e partecipare ad un evento che sembrava quasi "riservato ed esclusivo".

Del resto, vedere in piazza ad Avellino, il 2 giugno, una scarsa cinquantina di persone nonostante la organizzazione affidata a tre Partiti e la presenza di due senatori leghisti è senza dubbio la prova di un affanno di mobilitazione e di una percepibile carenza di entusiasmo. Il vicesindaco di Sant'Angelo a Scala, Paolo Ciriello, ha fatalmente previsto che il consenso alle regionali rischia di attestarsi, grossomodo, ad un terzo di quello raggiunto alle europee, allorquando la Lega ha ottenuto il 22% dei voti in Irpinia, pur essendo, la nostra, l'unica provincia campana senza candidato locale; sarebbe una debacle devastante che non meritano quanti, nonostante tutto, continuano a credere nel progetto e nella prospettiva della Lega in Irpinia".

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