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Crisi diplomatica Italia-Francia sui migranti, De Luca: "Basta con la retorica insopportabile del sovranismo"

Le parole del Presidente della Regione Campania: "La Meloni e Salvini, anziché dare, con molta sobrietà, un ringraziamento alla Francia per la disponibilità, si sono comportati come se stessero discutendo in un dopolavoro, mettendo in difficoltà Macron"

Nel corso del consueto appuntamento con la videodiretta del venerdì pomeriggio, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha fornito gli ultimi aggiornamenti sul Mezzogiorno penalizzato dalla nuova linea di governo su Pnrr e Autonomia differenziata, sulle misure della Regione per imprese e cittadini e sull'andamento dell'epidemia Covid.

Migranti: "Dovremmo iniziare a prendere, ogni tanto, un'iniziativa congiunta, che coinvolga tutta l'Europa e la fascia settentrionale dell'Africa"

Sui migranti: "Siamo arrivati allo scontro diplomatico con la Francia per un atteggiamento dilettantesco e un po' provinciale che ha assunto il Governo italiano sulla questione. Siamo di fronte a un tema di grandissima complessità che va affrontato con altrettanta responsabilità, in merito soprattutto a due temi: in primis, non possiamo far morire a mare la gente per nessun motivo, un vincolo che deve valere per tutti; in secondo luogo, la situazione non può andare avanti così a tempo indefinito. Dovremmo iniziare a prendere, ogni tanto, un'iniziativa congiunta, che coinvolga tutta l'Europa e la fascia settentrionale dell'Africa, per definire le scelte da fare rispetto a questa tragedia e rispetto alla possibilità di accogliere queste persone già nel Nord Africa, con progetti di sviluppo nel medio e lungo periodo nei Paesi africani. Non possiamo affrontare questi temi con demagogia e dilettantismo e concederci il lusso di inficiare i rapporti diplomatici con la Francia, il Paese d'Europa con il quale più, che con ogni altro Paese, possiamo trovare un'alleanza allorquando dobbiamo parlare di termini economici. Macron ha ricevuto tantissime critiche per aver dato disponibilità ad accogliere i migranti da chi, in Francia, è alleato dell'onorevole Meloni e di Salvini, cioè dalla Le Pen e dai sovranisti francesi. Anziché dare, con molta sobrietà, un ringraziamento alla Francia per la disponibilità, si sono comportati come se stessero discutendo in un dopolavoro, mettendo in difficoltà il Governo francese. Mi permetterei di consigliare loro di abbandonare la retorica e la demagogia quando si governa: finiamola con questa retorica insopportabile del sovranismo, della patria, della nazione, fatta dagli eredi di chi ha portato alla mutilazione della nostra patria. Nessuno vuole guardare al passato, ma se continuano così, dovremmo ricordare all'On. La Russa che, grazie alla guerra voluta da Mussolini, le potenze che hanno vinto la Seconda Guerra Mondiale, il 10 febbraio 1947, con un diktat, hanno preso territori italiani, come l'Istria, Fiume, Zara, il Carso, Quarnaro, le isole della Dalmazia, e li hanno attribuite alla Jugoslavia di Tito. Siamo stati a un passo dal perdere Trieste, riconsegnata soltanto dieci anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale".

"Aspettiamo il riparto del Governo sui fondi 'sviluppo e coesione', non saremo disponibili a trivellazioni nei Golfi di Napoli e Salerno"

Sulla questione del Mezzogiorno: "Sempre dal nostro Governo non abbiamo ricevuto le risposte per quanto riguarda il Sud. Venti miliardi di euro di fondi, destinati alla voce 'sviluppo e coesione', che rimangono bloccati. Invitiamo il Governo a decidere il da farsi per questo riparto che, per la Campania, significa 5 miliardi di euro da investire. Inoltre, in relazione a un altro decreto approvato del Governo, comunico che la Campania non è disponibile ad accettare trivellazioni nei Golfi di Napoli e di Salerno, non per ragioni ideologiche, ma perché, in questo caso, bisogna sempre fare un calcolo di costi e benefici. Sarebbe inimmaginabile avere le trivelle davanti alla Costiera Amalfitana e Sorrentina, davanti alle isole di Capri, Ischia e Procida e ai Campi Flegrei, un'area dal punto di vista geologico estremamente delicata. Ne parleremo con grande chiarezza e fermezza, se qualcuno farà atti concreti. Nessun ideologismo".

Guerra in Ucraina: "Si va verso la direzione da noi auspicata, la prima grande manifestazione di popolo e giovani è stata la nostra"

Sulla guerra in Ucraina: "Forse, si va verso la direzione da noi auspicata. Devo ammettere che, nei dibattiti che si sono visti per televisione, tutti hanno dimenticato di dire che la prima, grande manifestazione di pace è stata quella organizzata da Napoli: l'unica manifestazione di popolo e di giovani. Nei giorni successivi, abbiamo assistito più a manifestazioni di politica politicante: a Milano, bisognava presentare un candidato alle prossime regionali in Lombardia; a Roma c'era di tutto, esponenti impegnati più a farsi propaganda che a sottolineare gli obiettivi di pace. L'importante è che cresca la consapevolezza per la pace e si prendano misure concrete. Il Governo italiano dovrebbe decidere l'invio di armi all'Ucraina strettamente difensive, non missili, e rendere trasparenti questi invii di armi, ma dovrebbe legare, questa volta, gli aiuti militari a un'iniziativa concreta per il 'cessate il fuoco'. Cioè: il Governo italiano dovrebbe assumersi la responsabilità, con Francia, Spagna e Germania, di proporre alla Russia e all'Ucraina il 'cessate il fuoco' immediato. A oggi, nessuno ha fatto questa proposta: mentre facciamo passare mesi, la guerra continua, e ciò significa migliaia di morti, strage di innocenti, perdite di bambini, stupri. La guerrà è la bestialità e non è più possibile far finta di non saperlo".

Nuovo concorso: "Mi auguro che sia il primo pezzo di un'iniziativa nazionale per il lavoro al Sud"

Infine, l'annuncio di un nuovo bando di concorso per l'inserimento di 5mila giovani campani nella pubblica amministrazione: "Dovrebbe essere il primo pezzo di un'iniziativa nazionale per il lavoro al Sud, con caratteri straordinari. Mi auguro che ci sia la voglia: noi della Regione Campania siamo pronti, per una vertenza che tenga uniti i Comuni, le Province, il mondo dell'artigianato, della cooperazione, del commercio, le industrie e i sindacati, nei confronti del Governo nazionale. Una vertenza che dobbiamo rivolgere a tutte le forze politiche, perché il Sud è stato dimenticato da tutti".

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