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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Il mistero della candidatura a sindaco di Avellino: le tensioni e le strategie al tavolo del Campo Largo

Gengaro accusa: "Chi non mi vuole lo dica apertamente!" - Iacovacci getta acqua sul fuoco: "Io non escludo nessuno e anche Petracca non ha mai espresso una volontà di volere o non volere qualcuno"

Nel corso di una prolungata conferenza stampa tenutasi ieri, Antonio Gengaro ha affrontato pubblicamente le recenti polemiche riguardanti la sua candidatura a sindaco di Avellino, suscitando un vivace dibattito tra i suoi sostenitori e i membri del panorama politico locale. "Il mio partito ha presentato quattro nomi senza considerare la minoranza. Mi accusano di aver firmato il ricorso sul tesseramento ma non è così. Ma poi siamo un partito democratico o un partito fascista?", ha dichiarato Gengaro, sollevando interrogativi sulla natura della democrazia interna al partito, lanciando un messaggio chiaro a Maurizio Petracca e alla segreteria provinciale del Pd: "Quelli del mio partito che non mi vogliono lo dicano apertamente e spieghino perché". 

Le reazioni a queste dichiarazioni non si sono fatte attendere. Il consigliere Ettore Iacovacci ha offerto ulteriori dettagli. "Sia i consiglieri comunali quando hanno redatto il documento, sia Petracca sul tavolo del Campo Largo non hanno mai espresso una volontà di volere o non volere qualcuno", ha affermato Iacovacci, cercando di fare luce sulle “rumorose” discussioni avvenute dietro le quinte dell'incontro tenutosi al Circolo della Stampa. 

Secondo quanto riportato da Iacovacci, Maurizio Petracca ha mantenuto una posizione neutrale e collaborativa, offrendosi di proporre una rosa di nomi al tavolo del Campo Largo. "Il nome di Gengaro è stato suggerito da Picone e dall'associazione Controvento, e in quell'occasione non è stato presentato come candidato del PD, ma come proposta dell'associazione", ha chiarito Iacovacci, sottolineando la distinzione tra la proposta di candidatura e le dinamiche interne al partito.

Interpellato sulla possibile candidatura di Gengaro sotto l'egida del PD, Iacovacci ha adottato un approccio pragmatico. "Io non escludo nessuno", ha dichiarato, evidenziando la sua apertura nei confronti di tutte le possibili candidature. Tuttavia, ha sottolineato l'importanza di raggiungere un consenso unanime all'interno del tavolo del Campo Largo per garantire una candidatura solida e rappresentativa; una possibilità, quest’ultima, che al momento appare molto più che remota.

"Il problema è trovare la convergenza di tutti", ha osservato Iacovacci, evidenziando la necessità di unificare le diverse prospettive politiche. "Noi abbiamo redatto un documento basandoci su ciò che riportavano i quotidiani e le televisioni", ha concluso Iacovacci, evidenziando l'importanza della trasparenza e della collaborazione nel processo decisionale che dovrà condurre a un nome all’altezza di competere per la prossima tornata elettorale. Però, intanto, mentre il dibattito politico ad Avellino continua a infiammarsi, emerge sempre più chiaramente la difficoltà da parte delle rappresentanze politiche del capoluogo di unire le forze e di trovare una soluzione inclusiva che rispecchi le diverse sfaccettature della comunità avellinese.

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