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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Alleanza Nazionale da fondazione a partito: l'impresa riuscirà ai quarantenni?

Franco D'Ercole dopo la deriva verso il Partito Democratico del Nuovo Centrodestra pronto a lasciare. Intanto con il figlio Giovanni, Ettore De Conciliis, Raffaele Gregorio presenta ad Avellino la mozione dei quarantenni

Inizia a fare proseliti la “mozione dei quarantenni” in vista dell’Assemblea nazionale della Fondazione Alleanza Nazionale indetta per il prossimo 3 ottobre.  I primi sei firmatari chiedono di “approvare tutti gli atti necessari alla Fondazione An per svolgere un’azione politica che si traduca in forme di rappresentatività elettiva nelle diverse istituzioni, attraverso l’aggregazione degli italiani che si riconoscono nei principi espressi dall’articolo 1 dello Statuto del Movimento politico Alleanza Nazionale al momento del Congresso di scioglimento del marzo 2009″.

Ma la strada è tutta in salita e il tentativo non poggia su basi solide visto che ci sono alcuni passaggi burocratici e statuari difficili da superare. E non è detto che l'assemblea sia a favore dei presentatori della mozione.

Ma intanto a presentare ad Avellino il cartello, ci pensa Andrea Santoro consigliere comunale a Napoli: “il contenitore comune per far rinascere questo nuovo soggetto politico può realizzarsi solo con il superamento di tutte le singole esperienze per ridar vita ad una nuova classe dirigente”.

Ad Avellino quando parli di destra rispuntano i D’Ercole, padre e figlio, Ettore De Conciliis, Raffaele Gregorio. La storia che ritorna di attualità. Per questo nuovo percorso, i prima citati si sono rimessi in moto ed hanno presentato il documento con il quale si evoca la ripartenza per la nascita di una nuova forza in grado di dare rappresentanza a tutte le destre.

Qualcuno li chiama profughi dopo la scomparsa di An e di Gianfranco Fini: prima tutti nel Pdl poi le strade si sono separate: chi in Fratelli d’Italia, chi nel Nuovo centrodestra. Ora ritentano una eventuale convivenza nel segno della fiamma.  “Sciogliere An è stato un errore. E’ giunto il momento di riprenderci il nostro tetto. Faccia rinascere il nostro partito”.

Quel simbolo di An che ha condiviso per gran parte con Ettore De Conciliis, ma le frizioni tra le  due componenti sono sempre state alla luce del sole. “Ci aspetta una sfida che superi le mille contraddizioni che nascono quando manca una palestra di confronto. Oggi dobbiamo ritrovare un comun denominatore che non può che essere la storia e il percorso di Alleanza nazionale. Un'istanza che porteremo anche all'interno del congresso di FdI, spiegando che quella che qualcuno giudica erroneamente un'operazione artificiosa, alto non è che la volontà di ricostruire una casa comune dove si potrà anche non essere sempre d'accordo, ma con un obbiettivo condiviso”.

Ma notizia del giorno potrebbe essere l’addio di Franco D’Ercole dal Nuovo Centrodestra. Durante il suo intervento, l’ex consigliere regionale ha annunciato: “La nostra posizione potrà tranquillamente conciliarsi in una coalizione purché i programmi siano chiaramente di centrodestra e non funzionali al Pd come è accaduto purtroppo nel caso del Nuovo centro destra”. Il concetto suona come un addio?

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