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Avellino, Atripalda, Mercogliano e Monteforte in gioco per la sfida Area Vasta

Continua con costanza e meticolosità l'impegno del vicesindaco di Atripalda Luigi Tuccia nell' ambito dell' iniziativa "Area Vasta"

Continua con costanza e meticolosità l'impegno del vicesindaco di Atripalda Luigi Tuccia nell' ambito dell' iniziativa "Area Vasta".  Alla luce di quanto è emerso dai diversi tavoli tematici che si sono tenuti nelle scorse settimane "Area Vasta" è ormai un progetto pronto a decollare.

" La Regione Campania - asserisce Tuccia -   ha stanziato all' incirca 100 milioni di euro destinati a questo progetto. Una somma considerevole ed un' opportunità da non perdere,questa, che va colta al volo da parte dei comuni partecipanti. "Area Vasta" in realtà nasce circa dieci anni fa - racconta il vicesindaco - con il coinvolgimento di quattro comuni Avellino, Atripalda, Mercogliano e Monteforte.

Un progetto nato inizialmente per trovare una soluzione al sistema di città e che puntava soprattutto al sistema urbano. Un progetto valido che successivamente ha abbracciato anche altre problematiche fino ad estendersi a ben trentatré comuni sotto il nome di "Area Vasta".  "Al tavolo che si è tenuto lo scorso giovedì presso il comune di Atripalda - riferisce il vicesindaco - si è discusso prevalentemente del tema ambientale. Tecnici ed amministratori si sono confrontati sulle esigenze di ciascun territorio coinvolto nel progetto,ora non resta che raccogliere tutte le idee e le priorità di ciascun comune in un unico progetto da presentare alla Regione Campania al fine di ottenere i finanziamenti il prima possibile.

"Non è una sfida facile - afferma Tuccia - soprattutto non è semplice coinciliare le esigenze di trentatré comuni, ma non è una partita che possiamo rischiare di perdere. Una simile opportunità l' abbiamo già persa quando, qualche tempo fa, in occasione degli accordi di reciprocità 2009 - 2010,  avremmo potuto utilizzare gli ultimi fondi,circa 50 milioni di euro, per il rilancio del nostro territorio. Non succederà anche questa volta. Oggi col Por 2014 - 2020 ricominciamo a lavorare.

È chiaro che è necessaria una forte sinergia tra le amministrazioni comunali e soprattutto grande impegno e grande professionalità da parte dei sindaci, che hanno sottoscritto il protocollo d' intesa, nel rintracciare le potenzialità e le criticità dei propri territori e di intervenire su questi. Ciascuno porta la propria esperienza e dà il proprio contributo in termini di idee e progettazione al fine di realizzare un progetto di crescita e di sviluppo del nostro territorio". "Per quanto riguarda Atripalda - continua il vicesindaco -  noi, come amministrazione comunale, abbiamo deciso di porre l' attenzione sugli aspetti ambientali e culturali del nostro paese. Precedenza al contratto di fiume e al rilancio di Abellinum su cui da tempo stiamo lavorando. Abbiamo già dei progetti in itinere che non sono ancora stati finanziati. Incombente è anche l' emergenza legata all' inquinamento. È tra le nostre priorità infatti la rigenerazione e la rivitalizzazione del sistema fluviale per poi giungere alla riqualificazione del fiume"." Insomma il fine del progetto "Area Vasta" è quello di fare rete e sistema con tutto il territorio per uno scopo comune: riqualificare e valorizzare il nostro territorio".

"Sul versante dei trasporti - dichiara Tuccia - puntiamo al collegamento con l' alta velocità di Pellezzano già garantita dal governatore De Luca in occasione della sottoscrizione del protocollo di intesa". E non mancano le provocazioni quando si parla di Walfare." L'Italia, insieme alla Grecia, - incalza Tuccia - sono le uniche due nazioni europee a non avere il salario minimo di cittadinanza, un salvagente per chi non è riuscito ad inserirsi nel mondo del lavoro.

È giunto il momento che si faccia qualcosa, che lo Stato intervenga. È necessario,inoltre, lavorare sui giovani e per i giovani,cercare di fermare questa fuga di cervelli che sta spopolando la nostra terra di menti brillanti che in realtà non rappresentano altro che la nostra possibilità di crescita e di riscatto". "Ciò di cui bisogna rendersi conto è che il nostro territorio ha diversi assi di sviluppo - asserisce Tuccia - abbiamo la possibilità di aprirci sia su Napoli che su Salerno come una cerniera di smistamento sia commerciale che culturale su più versanti. Ma sono fermamente convinto che il concetto più importante da cui bisogna partire, affinché questo progetto vada importo - conclude Luigi Tuccia - sia capire che questa volta è necessario prima progettare e poi andare alla ricerca del finanziamento e non viceversa come si è fatto fino ad oggi con progetti fatti a misura per certi finanziamenti che non hanno arricchito il nostro territorio né in termini di crescita né in termini di sviluppo".

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