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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

ACLI Irpine, il commento alle Elezioni Amministrative

La bassa affluenza alle urne, così come la mancanza di competizione e confronto di idee e programmi che ha determinato la presenza di una sola lista in campo in ben sei Comuni della Provincia, costituisce un ulteriore elemento di preoccupazione

Al termine dello scrutinio delle elezioni Amministrative del 14 e 15 maggio 2023, le ACLI di Avellino formulano le proprie congratulazioni e gli auguri di buon lavoro ai Sindaci e ai consiglieri eletti nei 14 Comuni irpini chiamati al voto, ed in particolare ai candidati vicini all’esperienza delle ACLI.

Come da prassi consolidata, vogliamo comunque ringraziare tutti coloro i quali hanno sottoscritto la candidatura per servire la propria comunità di riferimento e mettersi seriamente in gioco.

Dato il persistente ricorso a liste “farlocche”, costituite unicamente per poter usufruire di permessi retribuiti e “giustamente premiate” con uno 0 assoluto dalle urne, non si può però non invocare un provvedimento legislativo che impedisca o limiti questo affronto alla democrazia e l’offesa alle pubbliche istituzioni e alla comunità. Anche la “leggerezza”, o sconsideratezza, con la quale taluni approntano liste elettorali contribuisce a determinare quella sfiducia nelle Istituzioni e il disinteresse che si manifesta con l’astensionismo e la mancata partecipazione al voto.

La bassa affluenza alle urne, così come la mancanza di competizione e confronto di idee e programmi che ha determinato la presenza di una sola lista in campo in ben sei Comuni della Provincia, costituisce un ulteriore elemento di preoccupazione che va seriamente affrontato dalle forze politiche e da tutte le organizzazioni che concepiscono la Politica come un servizio da offrire ai cittadini.

Come movimento della società civile, associazione di promozione sociale e di Terzo Settore, le ACLI confermano l’esigenza di riconferire al governo delle città quel luogo di istituzione primariache gli spetta nella costruzione del modello di democrazia partecipata, dove i Comuni sono Enti autonomi, centri di autogoverno, dotati di autonomia comunitaria in grado di tenere unite le varie parti del territorio, all’interno di un ordinamento comune che li colleghi finanziariamente ed economicamente e assicuri loro una legislazione omogenea: omogeneità ed efficacia dell’azione da non confondere con i disegni di Autonomia differenziata che avanzano e che rischiano di aumentare le differenze e le disuguaglianze tra aree forti e aree deboli del Paese.

Alfredo Cucciniello Presidente Provinciale delle ACLI di Avellino

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