Nel cuore del Parco Regionale dei Monti Picentini il ritorno di Terra e Arte
"Diciotto anni fa cominciammo a respirare la polvere. La stessa che i grandi demiurghi di ogni tempo, contadini, scalpellini, scultori..., respirano da sempre". Così esordisce Luca Pugliese, promotore e direttore artistico della rassegna Terra e Arte 2018 che si terrà a Lioni sabato 21 luglio, alle ore 20.00.
"La cosa straordinaria di quel lontano 7 agosto 2001 fu che in mezzo a quella polvere, in quel di Frigento, nel vasto campo di grano ai piedi del venerando rudere detto “Preta re lo Piesco”, assieme a noi c’erano diverse migliaia di persone. Fu il sogno che diventa realtà. Terra Arte, il nostro piccolo miracolo.
Ebbene sì, perché quella notte accadde qualcosa di veramente magico, a cominciare dal serpentone interminabile di macchine che vedemmo srotolarsi all’orizzonte lungo la strada sterrata per ore e ore. Il vecchio rudere solitario, adorno di sculture del maestro Riccardo Dalisi, svettava luminoso nella valle come un faro di montagna. La musica vibrava di un’energia buona; tutto era gioia pura, spensieratezza, vita, genuinità, partecipazione festosa. Fu un trionfo del bello, e del connubio tra arte e terra, tra uomo e habitat, tra natura e cultura, tra avanguardia e folklore, tra realtà e verità. Di certo in un angolo d’Irpinia, quella notte, il mondo è stato in armonia con se stesso. Dalisi ne trasse parole colme di stupore: mai in vita sua aveva visto tanta gente e così diversa a una mostra d’arte. Che altro mai potevamo desiderare?
Con gli anni siamo diventati una macchina da festa, quella che da queste parti chiamiamo “carro”. Solo che Terra Arte è un carro del Ventunesimo secolo, forse unico nel suo genere. Lo abbiamo trascinato per le terre d’Irpinia per dodici anni. Con grande sforzo e con un unico obiettivo: contribuire alla crescita culturale della nostra terra, certi che crescere culturalmente significa disporre della capacità di guardare e pensare con amore, intelligenza e progettualità al futuro del proprio territorio. Come lo abbiamo fatto? Battendo palmo a palmo i sentieri del “bello nascosto” e puntandovi i riflettori dell’arte. Sul nostro carro abbiamo accolto musicisti, pittori, scultori, performers, critici, giornalisti, professori universitari, lighting designers. Colori, forme, ritmi, parole e melodie di tutto il mondo si sono incontrati sotto le stelle d’Irpinia, con un’eco sempre più vasta.
Poi anche per noi, come già per molti altri in diversi settori, arrivò il momento di fare i conti con la «crisi». Ci prendemmo una pausa. Per riprendere fiato e raccogliere nuove energie da spendere in tempi migliori, certi che prima o poi sarebbero arrivati. Ma nel frattempo non siamo rimasti a guardare. La nostra missione è andata avanti, sia pure in forme e toni diversi e per altre vie. E ovunque abbiamo messo piede, abbiamo lasciato un’impronta della nostra amata Irpinia.
Mi rammarica solo constatare questo: che in questi sei anni forse solo la terra ha sentito veramente la nostra mancanza, visto che nessuno ha voluto o saputo imitarci. Ma ora per noi si schiudono tempi migliori.
Qualche mese fa il comune di Lioni ha bussato alla nostra porta e ci ha dato la spinta per ripartire. Adesso il carro è di nuovo in moto, Terra Arte ritorna sabato 21 luglio a Lioni, con una XIII edizione intitolata appunto “Il ritorno”. E sarà un ritorno in grande stile, in una location spettacolare: località Gavitoni, nel cuore del Parco regionale dei Monti Picentini, una faggeta secolare a mille metri d’altitudine, ai piedi del Monte Calvello.