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Laceno d’Oro: premio alla Carriera “Pier Paolo Pasolini” al Maestro del cinema sociale francese Robert Guédiguian

Parte la 48esima edizione del Laceno d’Oro International Film Festival con il premio alla Carriera “Pier Paolo Pasolini” al Maestro del cinema sociale francese Robert Guédiguian

La 48esima edizione del Laceno d’Oro International Film Festival è stata aperta dalla masterclass del regista francese Robert Guédiguianù con grande coinvolgimento del pubblico in sala. Al maestro del cinema sociale e politico è stato conferito il Premio alla Carriera “Pier Paolo Pasolini”, nel nome del fondatore dello storico festival irpino dedicato al cinema del reale, in concomitanza del settantesimo compleanno del regista. Una cerimonia che ha siglato il finale con l’arrivo di un messaggio non atteso da parte di Ariane Ascaride, protagonista indiscussa della filmografia di Robert Guédiguian e sua compagna di vita. Il festival è in programma fino al 10 dicembre al Cinema Partenio (Via Giuseppe Verdi, 50) e al Movieplex di Mercogliano (AV) per un totale di oltre 70 proiezioni e anteprime da tutto il mondo selezionate tra le più recenti e interessanti produzioni indipendenti e di ricerca. Il Premio alla Carriera Laceno d’Oro sarà assegnato venerdì 8 dicembre al regista e sceneggiatore statunitense Paul Schrader.

«Pasolini per me è un maestro. “Una vita violenta” mi ha influenzato in maniera fondamentale. Un intellettuale che non aveva paura di andare controcorrente» ha detto Guédiguian che ad Avellino ha presentato anche il suo ultimo film “Et la fête continue!” con Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Lola Naymark.

«Il film inizia con degli immobili crollati in un popolare quartiere di Marsiglia – racconta il regista di titoli indimenticabili come “Marius et Jeannette”, “Le promeneur du Champ de Mars”, “Les Neiges du Kilimandjaro” – un fatto realmente accaduto nel 2018 che portò ad una mobilitazione dal basso, alla solidarietà tra persone che non avevano mai fatto politica e che insieme riuscirono a suscitare un cambiamento concreto. La politica è la storia del mondo nel momento in cui avviene ma raccontare la storia vuol dire fare politica, niente è neutro. L’unico modo degno di vivere è farlo insieme agli altri, collettivamente».  

Tante le domande dal pubblico, anche a proposito dei cambiamenti della società francese e non solo:  «Il mondo è cambiato, la coscienza di classe non c'è più, almeno come quando gli operai uscivano insieme dalle fabbriche: per averla occorre sapere che viviamo tutti la stessa cosa, per saperlo bisogna stare vicini, ascoltarci, toccarsi. Oggi i luoghi collettivi sono spariti, anche nel terziario si lavora separati. Il cinema è uno degli ultimi di questi luoghi, e per questo bisogna salvaguardarlo». 

Dalle sue storie arriva anche un messaggio di vita forte e coerente: «Non bisogna attendere geni e nuovi profeti che ci diano risposte definitive ma impegnarsi in permanenza per rendere questo mondo migliore. Dobbiamo essere noi a provare tutti i giorni ad inventare momenti “comunisti”, attimi dove c’è armonia tra individuo e collettività intesa anche come la propria strada, il posto di lavoro, il condominio». 

C’è anche la famiglia al centro del suo lavoro e del suo cinema: «Ma io non credo che sia solo una questione di “sangue”. Avere un figlio non vuol dire esserne il proprietario, ma conoscere un individuo per la prima volta.  “Famiglia” è quando accogliamo qualcuno che non conosciamo, uno straniero se vogliamo.  È il primo contatto con l’alterità e per questo il primo luogo di socializzazione. Per me è un collettivo aperto dove si entra e si esce, e riguarda i nostri figli, quelli dei nostri vicini, i migranti che arrivano».

Il Laceno d’Oro International Film Festival è organizzato dal Circolo ImmaginAzione di Avellino, presieduto da Antonio Spagnuolo, direzione artistica di Maria Vittoria Pellecchia in collaborazione con Aldo Spiniello, e con Sergio Sozzo, Leonardo Lardieri e Martina Zigiotti. 

Il Laceno d’Oro International Film Festival è realizzato con il contributo di Regione Campania e Film Commission Regione Campania, con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo – Ministero della Cultura, con il patrocinio della Provincia di Avellino e del Comune di Avellino. In collaborazione con Sentieri Selvaggi, Quaderni di Cinemasud, Eikon, CFCC, Afic.

Main sponsor: Pasta Armando, Confindustria Avellino, ASD Scandone, MAGMA, Consorzio di tutela dei vini d’Irpinia. Con il sostegno di ACIT, Sanfilippo & Partners, DAG Auto, Multisala Partenio, Roulette Agency, Movieplex Mercogliano, Amica Pubblicità. Media partner Orticalab. 

Il programma dettagliato del festival è disponibile su www.lacenodoro.it

Storia del Laceno d’Oro

Il Laceno d’Oro International Film Festival di Avellino è tra i più importanti festival dedicati al “cinema del reale” in Italia, fondato nel 1959 da Pier Paolo Pasolini e dagli intellettuali irpini Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio. Promosso dalla rivista “Cinemasud”, nasceva come premio cinematografico e legava il suo nome a una delle località più belle della provincia di Avellino, l’Altopiano del Laceno (Bagnoli), con lo scopo di valorizzarlo dal punto di vista turistico e con l'intenzione di proporsi come riconoscimento per le migliori opere cinematografiche ispirate al Neorealismo. Da quell’anno e sino al 1988 si susseguirono ventotto edizioni interrotte solo dal terremoto degli anni ‘80 che in quei tragici mesi ne impedì la realizzazione. Dopo gli inizi bagnolesi, il Laceno d’oro si trasferì ad Avellino e nell’immediato circondario dove, nella seconda metà degli anni ’60 e nei primi anni ’70, la manifestazione crebbe ulteriormente, proponendo il cinema di impegno civile e sociale, trasformandosi in Festival Internazionale nel 1975 e ospitando cinematografie provenienti da tutto il mondo privilegiando quelle dei paesi dell’Est, dell’Oriente indiano e vietnamita, dell’America Latina, del Terzo Mondo. Della giuria fecero parte nomi di spicco nel mondo giornalistico, cinematografico e letterario: Domenico Rea, Cesare Zavattini, Carlo Lizzani, Marcello Gatti, Lina Wertmüller, Giuliano Montaldo, Luigi Zampa, Tinto Brass e tanti cineasti e intellettuali di prestigio. Dopo lo stop forzato del 1988, legato alle profonde trasformazioni successive al terremoto dell'Irpinia e alle modifiche storiche di quegli anni, il Laceno d’oro International Film Festival rinasce nei primi anni 2000 grazie al Circolo di cultura cinematografica Immaginazione, insieme all'istituzione del Premio Camillo Marino e del Premio Giacomo D’Onofrio. Dal 2014 il festival assume la forma che ha oggi. Tre concorsi ufficiali, di cui due internazionali, due premi alla carriera (Laceno d'Oro e Pier Paolo Pasolini), masterclass e retrospettive dedicate agli autori premiati. Tra gli autori che hanno ricevuto il premio anche Ettore Scola, Gillo Pontecorvo, Aurelio Grimaldi, Antonietta De Lillo, Vincenzo Marra, Ken Loach, i fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, Daniele Gaglianone, Marco Bellocchio, Laurent Cantet, Paolo e Vittorio Taviani, Olivier Assayas, Jia Zhangke, Abel Ferrara, Amir Naderi, Antonio Capuano,  Miguel Gomes, Julio Bressane, Aleksey German jr, Stéphane Brizé, Pedro Costa, Carlos Reygadas, Franco Maresco, Jonas Carpignano, Edoardo De Angelis, Renato Carpentieri, Elia Suleiman, Alexandr Sokurov celebrati nel corso di entusiasmanti serate durante le quali si è assistito alla proiezione dei loro capolavori. 

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