Immigrazione, gli studenti dell'Amabile di Avellino incontrano il dottore Basir Ahmad Asifi
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Dal 4/12/2021
al 4/12/2021
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Immigrazione: da problema a opportunità. Nell’ambito del progetto “Nuove migrazioni e nuovi equilibri: cittadinanza ed educazione alla solidarietà si terrà domani, sabato 4 dicembre, presso l’Istituto tecnico economico “Amabile” di Avellino un incontro con il dottore Basir Ahmad Asifi. Vi prenderanno parte le classi 3B, 5A e 5D. Il coordinamento dell’iniziativa è della professoressa Grazia Troisi.
“L’obiettivo – sottolinea la dirigente scolastica Antonella Pappalardo – è quello di sollecitare nuovi modelli sul fronte dell’integrazione. Ai nostri ragazzi cercheremo di far capire come l’immigrazione può trasformarsi da problema a risorsa”.
Ecco la storia di Basir: Nato a Kabul, in Afghanistan, nel 1986, risiede ormai stabilmente in Italia da circa otto anni. Costretto fin da giovanissima età a fuggire con la famiglia in Pakistan a causa della prima invasione talebana, rimase in territorio pakistano per quindici anni prima di rientrare in patria. In Pakistan non mancarono paure e tentativi di aggressione, ma in quegli anni riuscì a diplomarsi. Rientrato in Afghanistan, dopo la caduta del regime talebano, si iscrisse all’Università e si laureò in Economia. Oggi ci racconta che il suo desiderio è sempre stato quello di studiare, perché vedeva nello studio uno strumento di riscatto da una vita difficile e una ricompensa per i sacrifici dei genitori.?Fu scelto per dare lezioni di Economia all’Università di Kandahar, all’epoca pericolosissima roccaforte talebana. Questo lavoro gli consentiva di aiutare economicamente i genitori e di supportarli nel mantenimento dei fratelli più piccoli.?Dopo circa un anno, partecipò a un programma di scambio studentesco con la Germania, superò l’esame di ammissione e si ritrovò catapultato in quello che a lui piace chiamare il ‘Nuovo Mondo’ dell’Europa.?In Germania sembrava tutto così bello, pulito, moderno, ma la cosa che lo sconvolse di più fu osservare il grado di libertà e autodeterminazione che avevano le persone, le donne soprattutto.?Tornato in patria, all’Università iniziò a raccontare agli studenti che l’Occidente, l’Europa, non era il male assoluto, come avevano sempre fatto credere loro. E che c’erano molte cose positive, non ultimo lo standard di istruzione, decisamente superiore a quello afgano, e che era necessario seguire l’esempio dell’Occidente per migliorare il generale livello culturale.?Da qui, i problemi.?Basir fu minacciato di morte dai talebani presenti all’Università, accusato di corrompere i giovani afghani. Divenne insomma un ‘traditore’, una spia degli Occidentali.?Con estrema difficoltà riuscì a ripartire per la Germania dove, benché in costante terrore, riuscì a completare un master, con specializzazione in marketing, alla fine del quale prese la decisione di trasferirsi in Italia e di cercare lì una nuova chance di vita.?Arrivato in Italia, a Napoli, si recò per prima cosa in questura a denunciare la situazione. Ottenne un documento provvisorio e dopo qualche mese fu chiamato dalla Commissione territoriale di Caserta per il riconoscimento della protezione internazionale. Lì, dopo sei ore di audizione, la Commissione si espresse a suo favore e gli fu riconosciuto uno status di protezione internazionale, esattamente la Protezione Sussidiaria di durata quinquennale, rinnovata poi una seconda volta per un successivo quinquennio.?I primi otto anni in Italia furono estremamente complicati.?Lavorò sia presso le istituzioni pubbliche che private come mediatore linguistico culturale, interprete, traduttore, consulente tecnico linguistico e come Operatore Umanitario con Medici Senza Frontiere. Riuscì a conseguire un dottorato di ricerca con tesi sullo sviluppo economico presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Vanvitelli.?A giudizio di Basir, «le ONG sono uno strumento fondamentale che i cittadini hanno per portare l’attenzione della comunità internazionale sulle questioni relative ai diritti umani in generale ed ai diritti dei migranti particolare. Fondamentale è l’azione di monitoraggio dell’attività di governo».