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Festa della Candelora: significato, origine e storia della celebrazione

Una festa tra sacro e profano che celebra la rinascita dopo il lungo e buio invernale

Il 2 febbraio la Chiesa cattolica celebra la festa della “Presentazione al Tempio di Gesù” raccontata nel Vangelo di Luca. La festa ha il nome popolare di “Candelora” a causa dell’antica usanza di far benedire delle candele, simbolo della luce e quindi di Gesù Cristo, il Figlio di Dio (luce nel mondo) che è venuto al mondo per illuminare tutte le genti.

La cerimonia delle candele

La cerimonia delle candele potrebbe forse derivare dall’antico uso romano di accendere torce in onore di Giunone Februata. Anticamente l’accensione delle candele aveva due significati. Uno collegato alla universale religione cosmica che il cristianesimo aveva accolto nella sua liturgia. L’altro messo in relazione con l’insegnamento evangelico.

Diversi risvolti nel corso degli anni

Questa giornata ha poi subito rimaneggiamenti ed intrecci con la tradizione religiosa per cui la Chiesa decise di dedicare la giornata del 2 febbraio alla Purificazione di Maria, a 40 giorni dalla nascita di Gesù. Perchè 40 giorni? L'usanza ebraica, considerava infatti ogni donna che partoriva un maschio, come impura per i 40 giorni successivi al parto. Trascorsi i quali doveva recarsi al Tempio di Gerusalemme per purificarsi.

La festa della Candelora segna per i cristiani la fine del tempo di Natale, il giorno in cui in molte case si mettono via i simboli natalizi come luci, albero e presepe per dare inizio al periodo carnevalesco. I fedeli durante la liturgia ricevono una candela e tradizione vuole che il simbolo della Luce di Cristo, venga appesa alle pareti domestiche insieme a 2 immagini di Gesù e della Madonna.

La festa per la Campania 

La festa celebrata in tutte nazioni di tradizione cristiana ha tuttavia una valenza differente a seconda delle comunità. Particolarmente sentita dalla Campania che hanno come punto di riferimento il Santuario di Montevergine. 

A Montevergine la Candelora è un rito che va oltre le tradizioni antiche e i riti che celebrano la rinascita del sole. E anche oltre la liturgia cristiana che prevede la benedizione delle candele (da qui il nome), come simbolo di Cristo "luce che illumina i popoli".

Ma la Candelora di Montevergine è un momento rarissimo in cui il Cristianesimo accoglie il diverso. Si narra infatti che nel 1256 la Madonna Schiavona salvò – riscaldandoli con la sua luce – due giovani amanti omosessuali, incatenati per punizione sul Monte Partenio e condannati a morire di freddo o sbranati dai lupi. 

Da allora, il 2 febbraio i “femminielli” da tutta la Campania andavano in processione a offrire preghiere, canti, danze e voti alla Madre che tutto perdona. Per questo in Campania la Candelora viene celebrata, oltre che per la sua valenza religiosa, anche per motivazioni diverse, legate ad uno spirito folkloristico e pagano in grado di mescolare sacro e profano e che hanno reso questa ricorrenza una grande occasione di apertura verso gli omosessuali e la comuità lgbt. 

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