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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Solofra

Voto di scambio a Solofra, l'interlocutore chiede scusa a D'Urso: "Non era mia intenzione far sentire la registrazione!"

Continuano le indagini delle forze dell’ordine, che dovranno indagare approfonditamente sulla vicenda per stabilire eventuali responsabilità

Nuova avvincente puntata della telenovela sul voto di scambio a Solofra. Come abbiamo riportato pochissimi giorni fa, il candidato Sindaco Nicola Moretti della lista "Per la nostra Solofra" si è recato presso il Comando dei Carabinieri per denunciare il suo rivale Antonello D’Urso, candidato sindaco della lista "Solofra Libera". Infatti, l'ex sindaco di Solofra ha ricevuto un grave audio in cui D’Urso sembra chiedere voti in cambio di denaro. All’interno della registrazione incriminata, si udivano distintamente queste affermazioni: “Io voglio darti 600 euro ma non voglio farti mettere nella sede, però devi portarmi un sacco di voti. Dopo le elezioni ti do 600 euro”.

L'interlocutore, a questo punto, ha chiesto di avere la suddetta somma prima della tornata elettorale. La risposta del candidato è stata: “Allora mi vuoi andare sempre in quel posto con l’anticipo!” e ha continuato: “Ti faccio un’altra proposta: portami i voti!”.

In quel momento, l’interlocutore ha domandato: “Come faccio a mostrarti i voti?”.

La risposta, anche in questo caso, è stata eloquente: “Non sei capace di fare due fotografie? Tu devi portare due telefoni, uno lo consegni e l’altro lo porti in cabina!”.

Ovviamente, Nicola Moretti ha prontamente presentato una denuncia presso i Carabinieri in seguito a quanto accaduto ma, nella giornata di oggi, il presunto interlocutore di Antonello D’Urso ha deciso di “metterci la faccia”, indirizzando un messaggio proprio al candidato di “Solofra Libera”: “Antonello: io ti chiedo umilmente scusa per le cose accadute in macchina. Noi stavamo scherzando e non era mia intenzione far sentire questa registrazione, che purtroppo è partita sul telefono ed è andata a Nicola Moretti e a Aurelio Petrone. Se mi vuoi perdonare, io ti ringrazio, ma tu non fai queste cose. Aurelio Petrone e Nicola Moretti mi hanno detto di fare la registrazione, ma io non la volevo fare. La persona che stava con me neanche la voleva fare, quindi ti chiedo perdono e scusa. Finiamola con queste pagliacciate, perché tu queste cose non le fai, non le hai mai fatte e né tantomeno le farai”.

Una richiesta di scuse che, in realtà, non fa altro che aggravare ulteriormente la posizione di Antonello D’Urso; che durante un comizio in Piazza Umberto ha respinto tutte le accuse definendole costruite ad arte. Contorte, inoltre, anche le frasi: “La registrazione è partita sul telefono ed è finita a Moretti e Petrone” e “Aurelio Petrone e Nicola Moretti mi hanno detto di fare la registrazione, ma io non la volevo fare”, che si contraddicono in maniera evidente.

Continuano le indagini delle forze dell’ordine, che dovranno indagare approfonditamente sulla vicenda per stabilire eventuali responsabilità. Quel che è evidente, però, è che la situazione nel comune di Solofra è diventata sempre più tesa e incendiaria. Gli sviluppi futuri di questa controversia saranno seguiti con grande attenzione, mentre la comunità locale rimane in attesa di una risoluzione che possa riportare la tranquillità nella piccola città irpina.

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