Intercettazioni/ Vetrano l'uomo chiave nell'affaire: manovre all'oscuro di De Luca

Uno spaccato che emerge dagli atti investigativi della squadra mobile di Napoli, al comando del dirigente Fausto Lamparelli, come gli accordi sotto banco che sarebbero stati presi, potrebbero essere estranei al governatore stesso. Una ipotesi che da più parti viene evidenziata. Il governatore della Campania a quanto pare è all'oscuro di tutto. Fino ad oggi non filtrano reali connessioni tra i vari indagati e De Luca. Il terminale di tutta l'operazione sarebbe Mastursi. Passi successivi al momento ( pressioni di Mastursi su De Luca ndr) negli atti non ce ne sono.

Diversa invece la posizione di Vetrano che sembra attivarsi con Manna e il suo legale, l’avvocato Gianfranco Brancaccio, per trovare un escamotage per il governatore, la cui poltrona è a rischio per un condanna in primo grado per abuso d’ufficio per fatti di quando era sindaco di Salerno.

Vetrano cerca un incarico politico e lo dice a una sua amica, tale Rossella: "Io ho avuto un ruolo molto particolare in quella vicenda... del contenzioso... il mio ruolo è stato insomma, superiore a quello degli altri (collaboratori di De Luca, ndr)... adesso mi fermo qua!". Aggiunge che "io gli ho posto una questione (al governatore, ndr)... se poi te lo dico è sempre un’ambizione... insomma l’ambizione mia è quella di riorganizzare ad Avellino un poco di politica. Vorrei avere un ruolo in politica di classe dirigente di Avellino".

Secondo gli investigatori, che riassumono il contenuto delle intercettazioni, questa "ambizione" sarebbe stata nota anche a Manna e Brancaccio.

Scrive la polizia giudiziaria: "Vetrano avalla la loro (di Manna e Brancaccio, ndr) "missione" al fine di acquisire credito rispetto ai suoi interlocutori (Carmelo Mastursi, ndr) in quanto aspira, a sua volta, ricoprire un ruolo politico".