rotate-mobile
Cronaca

Tentata estorsione all’Ultrabeat, Romagnuolo trasferito ai domiciliari

L'inizio del processo è atteso per il prossimo 15 aprile 2022

Nuovi sviluppi per quanto concerne il caso della tentata estorsione presso l'Ultrabeat ad Avellino. Alessio Romagnuolo lascia il carcere e finisce ai domiciliari. In data odierna veniva accolto il ricorso presentato dal suo legale Gerardo Santamaria. Romagnuolo - insieme a Claudio Ferrante - è accusato di tentata estorsione, di minacce e di danneggiamento. Già il 9 marzo scorso il Tribunale del Riesame di Napoli, aveva accolto anche la richiesta degli avvocati Valeria Verrusio e Gerardo Santamaria, disponendo la scarcerazione di Claudio Ferrante. 

L'inizio del processo, adesso, è atteso per il prossimo 15 aprile 2022. 

Minacce a un dipendente e al titolare dell'Ultrabeat

I fatti risalgono allo scorso 18 ottobre quando i due imputati, in evidente stato di ebbrezza, sono entrati all'interno del locale di Via Cannaviello, tentando di aggredire un dipendente dell'Ultrabeat (nello specifico, un buttafuori con il quale, già due giorni prima, vi era stata una rissa). Sia il Romagnuolo che il Ferrante avrebbero rivolto minacce di morte nei confronti del buttafuori, fatto che costituirebbe un ulteriore capo d'imputazione. Ma non solo: i due avrebbero anche intimato il proprietario dell'Ultrabeat, Gianpio Genovese, a consegnare loro una cospicua somma di denaro. Qualche giorno dopo il blitz all'Ultrabeat, alcuni colpi di arma da fuoco sono stati esplosi nei pressi dell'abitazione del Romagnuolo, in località Quattrograne. Un episodio che, si suppone, possa essere collegato a quanto accaduto la notte del 18 ottobre scorso.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tentata estorsione all’Ultrabeat, Romagnuolo trasferito ai domiciliari

AvellinoToday è in caricamento