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Cronaca

Strage dell'Acqualonga, colpo di scena al processo: "Il bus aveva il tagliando"

Nella giornata di oggi è stato ascoltato il meccanico che si occupò della manutenzione del bus precipitato dal viadotto

Nella giornata di oggi ha avuto luogo l'interrogatorio del meccanico che si occupò della manutenzione del bus precipitato dal viadotto Acqualonga dell'A16, il 28 luglio 2013, che provocò quaranta morti.

Le dichiarazioni del meccanico hanno aperto nuovi e importantissimi sviluppi e, di fatto, hanno completamente sconfessato quanto era stato detto. Il mezzo, infatti, disponeva del tagliando, così come furono anche verificati i perni della trasmissione. Un colpo di scena incredibile dopo che, nella scorsa udienza la seconda sezione della Corte di Appello di Napoli (presidente Domenica Miele) aveva accolto l'istanza presentata dall'avvocato Sergio Pisani, legale di Gennaro Lametta, proprietario del bus.

Inoltre, il meccanico ha riferito che il Lametta portava spesso il bus in officina, contrariamente a quanto detto dal suo titolare in primo grado, secondo cui, al momento dell'incidente, l'ultima revisione del mezzo sarebbe stata effettuata tre anni prima. Nelle scorse udienze il legale aveva presentato anche una registrazione che è stata acquisita dai giudici.

Strage dell'Acqualonga: un disastro che costò la vita a 40 persone

La Strage dell'Acqualonga avvenne la sera del 28 luglio 2013: lungo l’autostrada A16, nel territorio del Comune di Monteforte Irpino, un bus precipitò dal cavalcavia a causa della rottura del giunto di trasmissione con conseguente rottura dell'impianto frenante. Su di esso, viaggiavano turisti di Pozzuoli, di ritorno da una giornata trascorsa a Telese Terme e Pietrelcina.

Il bilancio fu drammatico: 40 vittime e 8 feriti.

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