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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Strage dell'Acqualonga: emessa la sentenza nel processo d'Appello

La sentenza di secondo grado relativa alla Strage di Acqualonga ha concluso il processo d'appello, marcando un decennio e due mesi dall'incidente avvenuto il 28 luglio 2013

La sentenza di secondo grado relativa alla Strage di Acqualonga ha concluso il processo d'appello, marcando un decennio e due mesi dall'incidente avvenuto il 28 luglio 2013, considerato il più grave nella storia italiana. In quell'occasione, un bus turistico coinvolto in una gita religiosa precipitò in una scarpata dopo un volo di trenta metri sulla tratta di Monteforte Irpino dell'autostrada A16 Napoli-Canosa, causando la morte di 40 persone. Giovanni Castellucci, l'ex amministratore delegato di Autostrade e Atlantia, è stato condannato a sei anni dopo essere stato assolto in primo grado. Anche gli altri dirigenti di Aspi, Mollo, Fornaci e Perna hanno ricevuto condanne di sei anni. Tuttavia, le condanne per Spadavecchia e Berti sono state ridotte a 5 anni, mentre Marrone, De Franceschi e Gerardi sono stati condannati a 3 anni ciascuno. Confermate, infine, le condanne per Lametta e Ceriola.

Nella sentenza di primo grado, pronunciata nel gennaio 2019 dal giudice monocratico del Tribunale di Avellino Luigi Buono, Gennaro Lametta, il titolare dell'azienda che operava il bus, fu condannato a 12 anni di carcere, in linea con la richiesta dell'accusa. Antonietta Ceriola, dipendente della Motorizzazione civile di Napoli, ricevette invece una condanna a otto anni, invece dei nove richiesti. I dirigenti di Autostrade, Gianluca De Franceschi e Nicola Spadavecchia, furono condannati a sei anni. Paolo Berti e Gianni Marrone, rispettivamente il direttore di tronco di Autostrade e un dipendente della concessionaria, furono condannati a 5 anni e 6 mesi. Inoltre, due dipendenti di Aspi, Michele Renzi e Bruno Gerardi, furono condannati a 5 anni. Al contrario, Giovanni Castellucci, il direttore generale di Autostrade, Riccardo Mollo e i dipendenti Michele Maietta, Massimo Fornaci, Marco Perna e Antonio Sorrentino furono assolti.

La Procura ha presentato un appello contro queste assoluzioni. Nel suo intervento, il sostituto procuratore generale di Napoli Stefania Buda ha richiesto la condanna di tutti gli imputati precedentemente assolti in primo grado, inclusi coloro che erano stati coinvolti nelle indagini anche per il crollo del Ponte Morandi di Genova. In primo grado, la responsabilità della direzione centrale di Aspi per la mancata sostituzione delle barriere laterali dell'autostrada era stata esclusa, ma la difesa aveva insistito sulle assoluzioni. Oggi è stata emessa la sentenza di secondo grado. 

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