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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Strage dell'Acqualonga, colpo di scena in Appello. Condannato Castellucci: "Una sentenza incomprensibile"

Le dichiarazioni dei legali dell'ex Amministratore Delegato di Autostrade: "È difficile comprendere in cosa consisterebbe la colpa di Castellucci, se non quella di essere l’AD dell’epoca"

La sentenza di secondo grado relativa alla Strage di Acqualonga ha concluso il processo d'appello, marcando un decennio e due mesi dall'incidente avvenuto il 28 luglio 2013, considerato il più grave nella storia italiana. In quell'occasione, un bus turistico coinvolto in una gita religiosa precipitò in una scarpata dopo un volo di trenta metri sulla tratta di Monteforte Irpino dell'autostrada A16 Napoli-Canosa, causando la morte di 40 persone. Giovanni Castellucci, l'ex amministratore delegato di Autostrade e Atlantia, è stato condannato a sei anni dopo essere stato assolto in primo grado. Anche gli altri dirigenti di Aspi, Mollo, Fornaci e Perna hanno ricevuto condanne di sei anni. Tuttavia, le condanne per Spadavecchia e Berti sono state ridotte a 5 anni, mentre Marrone, De Franceschi e Girardi sono stati condannati a 3 anni ciascuno. Confermate, infine, le condanne per Lametta e Ceriola.

“Quella di oggi è a nostro avviso una sentenza incomprensibile” dichiara il difensore, Prof. Alfonso Furgiuele. “In oltre 50 anni di esercizio della professione non ricordo che una sentenza di assoluzione, sorretta da una motivazione solida, approfondita e giuridicamente ineccepibile, sia stata ribaltata in appello nonostante gli argomenti in essa sostenuti fossero stati tutti confermati ed anzi rafforzati a seguito di una articolata e completa rinnovazione dell’istruzione dibattimentale; come invece è avvenuto in questo caso. Pertanto, non riesco proprio a immaginare come sarà possibile per la Corte di Appello di Napoli redigere a sostegno della condanna una motivazione ragionevole, tale da poter ‘reggere’ nel giudizio di cassazione che sarà celebrato a seguito del ricorso che proporremo”.

“E’ una sentenza – dichiara la Prof.ssa Paola Severino – del tutto sorprendente e totalmente distonica rispetto alle risultanze del dibattimento. L’ex Amministratore Delegato di Autostrade, infatti, aveva stanziato i fondi per la sostituzione di barriere su oltre 2200 km di carreggiata, comprendenti quelle presenti sul viadotto in questione. Nella fase esecutiva, che ovviamente non competeva all’ing. Castellucci, si decise di non inserire la barriera presente sul tratto di Acqualonga tra quelli da rinnovare perché valutata adeguata e sicura, come confermato dal perito nominato dal Tribunale. L’ingegner Castellucci viene condannato dopo che il giudizio di primo grado ne aveva accertato l’innocenza. È difficile comprendere in cosa consisterebbe la colpa di Castellucci, se non quella di essere l’AD dell’epoca”.

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