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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Aiello del Sabato

Segregata in casa: la Corte d'Appello riduce la condanna per i genitori

La Corte di Appello di Napoli ha ridotto leggermente la pena inflitta ai genitori della giovane di Aiello del Sabato.

La pena inflitta ai genitori carcerieri di Aiello del Sabato è stata leggermente ridotta dalla Corte di Appello di Napoli. Inizialmente condannati a 14 anni la madre e 12 il padre, ora la donna dovrà scontare 12 anni e 4 mesi, mentre l'uomo è stato condannato a 10 anni di reclusione, rimanendo tuttavia in libertà. L'avvocato Francesco Bonaiuto ha presentato un ricorso alla corte di appello, affrontando questioni di diritto che sono state accolte solo in parte. Prevede di presentare un ricorso in Cassazione entro 90 giorni.

I genitori sono accusati di maltrattamenti, lesioni personali aggravate e sequestro di persona nei confronti della loro figlia convivente, una giovane di 21 anni. Inizialmente condannati a 14 e 12 anni, la madre è ora destinata a scontare 12 anni e 4 mesi, mentre il padre ha una pena di 10 anni, rimanendo in libertà. Il Pubblico Ministero Paola Galdo aveva richiesto inizialmente 16 anni per la madre e 14 per il padre. Entrambi sono stati assolti dall'accusa di istigazione al suicidio. La madre è attualmente detenuta, mentre per il padre è stato imposto il divieto di avvicinamento alla casa famiglia e alle persone offese.

Il giorno dell'arresto: la fine dell'incubo

Nella sera del 25 aprile 2022, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Avellino, su richiesta di questa Procura, nei confronti di una 47enne di Aiello del Sabato, Guarriello Maria, indiziata dei reati di “maltrattamenti in famiglia", "lesioni personali aggravate" e “sequestro di persona", commessi nei confronti della propria figlia convivente, 21enne.

Era tenuta legata con una catena a una ringhiera delle scale interne dell'edificio o al proprio letto

In particolare, nella serata di sabato 23 aprile 2022, i militari sono intervenuti all'interno dell'abitazione della donna, su richiesta della sorella della vittima, rilevando una situazione familiare apparsa sin da subito gravemente compromessa. Le immediate indagini, svolte dai Carabinieri della Compagnia di Solofra con il supporto di personale specializzato nel contrasto alla violenza di genere e intra-familiare del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, hanno permesso di ricostruire, allo stato delle indagini, una storia di vessazioni e maltrattamenti fisici messi in atto da anni dalla 47enne nei confronti della figlia. La giovane, infatti, oltre ad aver riferito di ripetute violenze da parte della genitrice, era tenuta legata con una catena a una ringhiera delle scale interne dell'edificio o al proprio letto - e in queste condizioni l'hanno trovata i Carabinieri intervenuti presso l'abitazione ed ha raccontato agli operanti di essere stata costretta a restare chiusa in camera, al buio, in condizioni sanitarie precarie, per giorni interi, mangiando una volta al giorno.

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