Scomparsa Nino Rocco, la figlia: "E' giù in quell'anfratto, autorizzate le ricerche"
Finora il canalone è stato esplorato solo in parte. Nessuno se l'è sentita di scendere più in profondità per esplorare quel tratto ripido dove si sospetta possa essere caduto
Tre mesi fa è scomparso tra i monti dell’Irpinia. Ufficialmente le ricerche di Nino Rocco si sono concluse. Le Istituzioni hanno chiuso il caso di Senerchia, quando in un pomeriggio l’uomo residente a Olevano sul Tusciano si perse durante una raccolta di funghi. La montagna è stata battuta in lungo e in largo, ma di Nino nessuna notizia. I familiari non ci stanno. A parlare è la figlia Federica che rivolge un appello alla prefettura di Avellino e alle altre istituzioni: “Mio padre si è perso in un posto impervio, ma è una zona circoscritta. Abbiamo le triangolazioni delle celle telefoniche. E poi ha parlato con una persona del posto, dando spiegazioni sulla sua posizione, indicando cosa vedeva intorno a sé”.
Anche Maia, la cagnetta di famiglia, cerca il suo padrone scomparso nella Valle della Caccia. Sulle carte topografiche quella è località Cupone. Rocco potrebbe essere finito in un canalone, un dirupo scosceso e molto profondo. Finora il canalone è stato esplorato solo in parte. Nessuno se l’è sentita di scendere più in profondità per esplorare quel tratto ripido dove si sospetta possa essere caduto.
Per i figli, invece, si può fare di più: autorizzare personale esperto a esplorare quell’anfratto.