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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

All'ombra della legalità: il salatissimo prezzo dell'usura sulle imprese

Un'indagine recente condotta in occasione della decima edizione della Giornata di Confcommercio "Legalità, ci piace" ha analizzato il rischio usura e altri fenomeni illegali, evidenziando dati preoccupanti

Nel tessuto economico italiano, i fenomeni illegali rappresentano una minaccia crescente per le imprese, alimentando un ciclo di instabilità che mina la fiducia degli operatori, riduce gli investimenti e compromette la sicurezza pubblica. A delineare questa realtà con chiarezza è l'avvocato penalista Rosaria Vietri, del Foro di Avellino, il quale afferma categoricamente: "I fenomeni illegali, quindi non solo racket e usura, alterano la concorrenza, comportano la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti, ed hanno un impatto importante sull’economia".

Un'indagine recente condotta in occasione della decima edizione della Giornata di Confcommercio "Legalità, ci piace" ha analizzato il rischio usura e altri fenomeni illegali, evidenziando preoccupanti dati. Su un campione di 3.200 imprese del terziario con meno di 50 addetti, l'usura è stata identificata come il fenomeno illecito in maggior aumento, seguita dall'abusivismo, estorsioni e furti.

Particolarmente allarmante è il contesto nel Sud Italia e nel settore del commercio al dettaglio non alimentare, dove la percezione di crescita dell'usura supera il 30% delle imprese coinvolte. Questa situazione incide negativamente sul sistema economico-sociale, portando alla chiusura di imprese oneste, alla perdita di posti di lavoro e alla diminuzione della sicurezza pubblica.

La percezione degli imprenditori riflette una crescente preoccupazione per la sicurezza, con un significativo 12% che segnala un peggioramento nel corso del 2021. Questo dato è ancora più allarmante nelle grandi città e nel Sud, dove il 16,6% delle imprese avverte una maggiore insicurezza.

Quando si tratta di affrontare il fenomeno dell'usura e del racket, una percentuale significativa degli imprenditori (58,4%) ritiene che denunciare sia l'opzione migliore, sebbene una parte importante (33,6%) ammetta di non sapere cosa fare o si senta impotente di fronte alla situazione.

Gli effetti dell'illegalità sulle imprese sono devastanti. Secondo le stime dell'Ufficio Studi Confcommercio, circa 30.000 imprese nel settore commerciale e dei pubblici esercizi sono a rischio usura e altri crimini, con perdite annue di fatturato pari al 6,3% e un valore aggiunto di 4,7 miliardi di euro, oltre a 195.000 posti di lavoro regolari in pericolo.

Per contrastare efficacemente il fenomeno dell'usura, l'avvocato Vietri propone una serie di misure preventive: “In questo contesto, strumenti strutturali, alcuni già esistenti, possono essere utili a prevenire il fenomeno del ricorso all’usura nell’ambito dei sistemi imprenditoriali locali. È necessario, pertanto, rilanciare l’operatività dei Confidi a favore delle imprese a rischio usura (all’art. 15 della legge 7 marzo 1996, n. 108), attraverso un generale potenziamento e la revisione degli schemi di funzionamento.  In particolare gli interventi dovrebbero essere volti a semplificarne l’utilizzo e ad ampliarne l’accesso. La stessa legge 108/96 regola l’accesso al fondo previsto dall’ articolo 14, gestito dal Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura, istituto presso Ministero dell’Interno.  Una proposta che potrebbe essere fatta e che aiuterebbe molto le imprese sarebbe quella di "quanto sia utile all’azienda 'vittima di usura' l’erogazione di un mutuo ai fini del reinserimento nell’economia legale” dato che in molti casi il mutuo va “ad aggiungersi alla cospicua mole di debiti che l’azienda già ha, rendendo così difficile sia la ripresa economica, sia la restituzione rateale dell’importo al Fondo.  Infine, relativamente alla necessità di supportare il delicato e sofferto percorso di denuncia da parte delle vittime di racket e usura, sono da considerare positivamente, e pertanto da incentivare, i progetti di partenariato fra associazioni antiracket e antiusura riconosciute (attraverso l’iscrizione agli appositi albi prefettizi) e le associazioni di categoria. Partenariati che ottimizzano le sinergie fra l’esperienza e la professionalità delle associazioni antiracket e antiusura e la capillarità e la vicinanza al sistema imprenditoriale delle organizzazioni datoriali, da sempre punto di riferimento e di ascolto degli imprenditori”, conclude la penalista. 

In ultima analisi, la lotta contro l'usura e altri fenomeni illegali richiede un impegno collettivo e coordinato. Sostenere gli imprenditori e garantire loro un ambiente sicuro e giusto non è solo un dovere morale, ma anche un investimento nel futuro prospero dell'Italia.

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