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Cronaca

Omicidio Gioia, perizia per Giovanni Limata: "Uno stato d'ansia assolutamente compatibile con il regime carcerario"

Nella giornata di oggi sono state rese note le condizioni di salute e anche la valutazione della possibilità di una nuova collocazione per il giovane di Cervinara

Nella giornata di oggi, come da richiesta dell'avvocato Fabio Russo, sono state rese note le condizioni di salute e anche la valutazione della possibilità di una nuova collocazione per Giovanni Limata, imputato, insieme a Elena Gioia, dell'omicidio di Aldo Gioia, 53enne di Avellino ucciso a coltellate il 23 aprile scorso.

La perizia affidata al dott. Francesco Saverio Ruggiero

Nel corso della scorsa udienza presso il Tribunale di Avellino, avvenuta il 27 gennaio, l'avvocato Russo chiedeva: "Risulta necessario verificare la compatibilità di Giovanni Limata con la detenzione carceraria; essendo egli già stato - in passato - oggetto di TSO". Il collegio giudicante immediatamente disponeva la perizia psichiatrica nei confronti del giovane di Cervinara. 

Il dott. Francesco Saverio Ruggiero ha dovuto accertare la presenza di patologie che renderebbero incompatibile la detenzione in carcere di Giovanni Limata. Queste le dichiarazioni del medico: "L'imputato è pienamente compatibile con il regime carcerario in quanto non presenta patologie che impediscono tale regime. Ha un disturbo d'ansia che lo portano ad attuare azioni di autolesionismo. I suoi comportamenti non scaturiscono in una patologia psichiatrica, bensì da un bisogno interiore di aiuto psicologico. Non potendo fare del male agli altri, lo fa a se stesso. Pertanto, ritengo che il signor Limata possa restare in carcere". I magistrati, adesso, si riservano di decidere in merito al destino del giovane di Cervinara.

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