Omicidio Del Gaudio: la telefonata al 118 potrebbe scagionare Tizzani

Nuovi sviluppi per l'omicidio di Seriate che vide protagonista una coppia avellinese. Antonio Tizzani potrebbe, infatti, essere scagionato dall'accusa di aver ucciso la moglie Gianna Del Gaudio grazie ad una telefonata al 118. La telefonata è finita al centro dell'udienza di due giorni fa celebrata davanti alla Corte di Cassazione di Bergamo. L'uomo, agli operatori, ha raccontato dell'intrusione di un uomo incappucciato in casa, in cerca di qualcosa, e della moglie riversa in una pozza di sangue. Il fatto sarebbe avvenuto di sera: la donna era in cucina a lavare i piatti, mentre l'uomo era in giardino, quando sarebbe stata soprpresa da questo presunto rapinatore sconosciuto. Tizzani ha raccontato di vedere un'ombra muoversi velocemente, ma fin dall'inizio tutti gli elementi investigativi sembrano inchiodarlo. Poco dopo la cena con il figlio e la nuora, l'ex ferroviere di 71 anni ha chiamato il 118 per chiedere soccorso immediato per la moglie che presentava un grosso taglio alla gola.

A distanza di poche settimane, poco distante dalla villetta dove i due coniugi abitavano, è stato ritrovato un coltello di proprietà di Tizzani, con un paio di guanti e diverse tracce di sangue. Tizzani è sempre stato considerato l'assassino della moglie, anche se sul corpo della vittima è stato trovato un Dna diverso da quello dello stesso Tizzani. A carico di Tizzani ci sono anche diverse testimonianze di amici che raccontano di screzi familiari e di alcuni lividi comparsi sul volto della donna in diverse occasioni. Tuttavia, il particolare del Dna lascia una porta aperta sulla vicenda, anche perché sembra essere lo stesso ritrovato sul corpo di un'altra donna, sempre uccisa nella bergamasca. Intanto, la prossima udienza è fissata per il prossimo 1 febbraio e quella telefonata al 118, dove si parla di quest'uomo incappucciato che "rovista nella borsa" della donna, potrebbe fornire nuovi elementi sulla vicenda.