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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Morti sul lavoro, è il momento di fermare la strage senza fine

Sono oltre mille le vittime in Italia nel 2023 secondo i dati Inail; secondo quanto emerso dagli Open data diffusi dall’Istituto e relativi allo scorso anno ad oggi

Sono oltre mille le vittime in Italia nel 2023 secondo i dati Inail; secondo quanto emerso dagli Open data diffusi dall’Istituto e relativi allo scorso anno ad oggi, il rapporto ha segnalato che le denunce di infortunio sul lavoro presentate tra gennaio e dicembre sono state 585.356 ( -16,1% rispetto al 2022), 1.041 delle quali con esito mortale (- 4,5%). 

Il costo umano di queste tragedie quotidiane è enorme e l’onere economico causato dalle scarse pratiche di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro è stimato essere ogni anno del 4 % del prodotto interno lordo mondiale.

È evidente che qualsiasi siano le cause degli incidenti – cause che emergono anche a distanza di tempi lunghi, data la complessità, in alcuni casi, delle indagini poste in essere, il legislatore dovrà attivarsi e concretizzare giuste garanzie per i lavoratori. 

In Italia c’è una cultura che vede nella salute e nella sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici un costo da ridurre per aumentare i profitti. È necessario una inversione di rotta che metta al primo posto la salute e l’incolumità dei lavoratori attraverso iniziative legislative.  Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è contrario all’introduzione del reato di omicidio, richiamando l’esperienza dell’omicidio stradale, che ha aumentato a dismisura la pena, ma gli incidenti non sono diminuiti, bensì aumentati. La soluzione che potrebbe essere più giusta è quella di un coordinamento delle procure della Repubblica sulle attività di indagini. L’ obiettivo è quello di fermare la strage sul lavoro: più sanzioni, anche penali, più ispezioni e controlli, formazione e qualificazione delle imprese.

A cura dell’Avv. Guerino Gazzella.

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