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Cronaca Atripalda

Corpo senza vita ad Atripalda: aggredita troupe Rai

L'uomo era stato condannato per l'omicidio della moglie

Aggressione ad Atripalda per una coppia di tecnici della Rai. I due (un uomo e una donna) si erano recati nel Comune irpino per documentare il ritrovamento del cadavere di Michele Naccarelli, in una pozza di sangue. La troupe giornalistica era intenta a svolgere il suo lavoro quando è stata brutalmente aggredita. Per loro, oltre l'attrezzatura distrutta, anche alcune ferite che sono state poi medicate dal personale del 118 giunto sul posto.

La solidarietà dell'Ordine dei Giornalisti della Campania

L'Ordine dei giornalisti della Campania, si legge in una nota, "è al fianco dei due tecnici di un service Rai aggrediti questa mattina ad Atripalda (Av). I tecnici hanno riportato ferite medicate dai medici del 118 mentre le attrezzature sono andate distrutte". La troupe, spiega ancora la nota dell'Ordine, "si era recata per realizzare un servizio su un uomo trovato morto in casa. Il avvenuto la scorsa notte, nella zona rurale al confine tra Atripalda e Sorbo Serpico. Un altro grave episodio che dimostra quanto sia complicato in molte zone della Campania documentare e raccontare fatti di cronaca".

Era stato condannato per l'micidio della moglie

Tornando al caso Naccarelli, ieri Atripalda si è ritrovata protagonista di una misteriosa pagina di cronaca nera. Il 55enne operaio, infatti, era da poco uscito di prigiorne per l'omicidio della moglie: uccisa nel 2012 con sette colpi di pistola. Naccarelli venne condannato, in primo grado, a 12 anni, ma in Appello la pena venne ridotta a dieci. Il suo corpo è stato ritrovato dal figlio, in una pozza di sangue, nella propria abitazione di contrada Pettirossi: a causarne la morte, forse, la profonda ferita ritrovata sulla sua testa.

Disposta l'autopsia sul corpo di Naccarelli

Sul fatto indagano i Carabinieri di Atripalda che, nella giornata di ieri, sono giunti sul posto con gli uomini della Sezione Investigativa Scientifica dell'Arma. Dopo l'esame esterno del corpo, il procuratore di turno, ha disposto l'esame autoptico per definire se il decesso sia dovuto alla perdita di sangue (dalla testa) o ad altri fattori.

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