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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Minacce a Todisco, archiviata la posizione del presidente Ugo Maggio

Le circostanze che hanno portato all'iscrizione di Maggio nel registro degli indagati risalgono a una accesa discussione in aula durante una diretta streaming del consiglio comunale tenutosi il 23 gennaio 2023

Il Presidente del Consiglio Comunale di Avellino, Ugo Maggio, è stato protagonista di un procedimento giudiziario che lo ha visto indagato per minacce proferite nei confronti di Francesco Todisco. Tuttavia, oggi possiamo confermare che il procedimento è stato ufficialmente archiviato. Le circostanze che hanno portato all'iscrizione di Maggio nel registro degli indagati risalgono a una accesa discussione in aula durante una diretta streaming del consiglio comunale tenutosi il 23 gennaio 2023. L'alterco è scoppiato dopo una vivace discussione tra il Presidente Maggio e la consigliera comunale Iannuzzi, durante la quale è emerso un riferimento a Todisco.

Le parole incriminate, pronunciate da Maggio - difeso di fiducia dall'avvocato Luigi Petrillo - nel corso di questa accesa discussione, hanno suscitato scalpore e preoccupazione. "Se trovo Todisco'o resto 'nderra! Diglielo a Todisco che gli spacco la faccia!" furono le minacce esplicite proferite dal Presidente Maggio, creando un momento di tensione che ha destato l'attenzione delle autorità competenti. Il procedimento giudiziario è stato condotto con scrupolosa attenzione, e un avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato al rappresentante istituzionale il 7 giugno scorso. Il documento è stato firmato dal sostituto procuratore della Repubblica di Avellino, Luigi Iglio. Il Gip Marcello Rotondi, invece, ha ritenuto opportuno archiviare il caso in seguito alle valutazioni e alle prove raccolte nel corso delle indagini: "Si conclude nel modo da noi fin dall'inizio auspicato una vicenda che non avrebbe mai dovuto varcare le porte del Tribunale", ha dichiarato l'avvocato Petrillo. "Vogliamo dare atto al Pubblico Ministero ed al Giudice di aver compreso l'effettiva caratura morale del Presidente Maggio, ingiustamente additato al pubblico ludibrio per nulla altro che uno sfogo personale, peraltro espresso in forma privatissima, che solo in una prospettiva di bassa politica si era voluto indebitamente rappresentare come lesivo della libertà psichica di qualcuno", conclude. 

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