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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Maxifrode sui fondi Pnrr, non solo De Simone: ci sono altri due irpini coinvolti

L'indagine ha rivelato una frode su larga scala relativa ai fondi assegnati con il Pnrr, scoperta dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia e del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche

Sono tre, in tutto, gli irpini implicati nell'indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Venezia, che ha portato all'emissione di misure cautelari nei confronti di soggetti accusati di frode fiscale, riciclaggio e bancarotta. Partiranno lunedì, poi, gli interrogatori per gli indagati. De Simone sarà ascoltato a Pistoia, dove è stato fermato dai militari delle Fiamme Gialle. Gli altri due indagati invece dovranno comparire davanti al Gip del Tribunale di Avellino che li ascolterà per rogatoria del magistrato che ha emesso la misura.

L'indagine ha rivelato una frode su larga scala relativa ai fondi assegnati con il Pnrr, scoperta dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia e del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche.

Le indagini si sono concentrate su due società veneziane che avevano partecipato ai bandi di Simest per ottenere i fondi europei del Pnrr, destinate all'internazionalizzazione delle imprese. Documenti falsi, bilanci gonfiati e fatture inesistenti sono stati individuati attraverso intercettazioni e accertamenti informatici.

Una coppia residente in provincia di Verona è stata identificata come il vertice del gruppo criminale, coinvolta nel riciclaggio di profitti illeciti attraverso una rete di società fittizie anche in Austria, Slovacchia e Romania.

Le attività investigative hanno portato al sequestro di beni di lusso, criptovalute, gioielli e auto di lusso, insieme a oltre 600 milioni di crediti creati dall'organizzazione criminale.

Le Fiamme Gialle di Venezia, con il supporto dei Reparti Speciali, hanno condotto le operazioni di polizia giudiziaria, consentendo di individuare i presunti promotori, partecipi e agevolatori del sodalizio criminale.

Tra gli arrestati, vi è Maurizio De Simone di Avellino, coinvolto anche in precedenti indagini riguardanti il "Trapani Calcio" e relativo a bonus facciate e ristrutturazioni. Omar Vecchione, proprietario della Omav, è stato posto agli arresti domiciliari, insieme a Stefano Della Pia di Mercogliano.

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