Inchiesta morte Gerardina Corsano: manca solo il risultato della spettroscopia

Ormai si attende solo il risultato della spettroscopia atomica; subito dopo saranno depositate le conclusioni della relazione medico-legale riguardante l'autopsia eseguita su Gerardina Corsano, 46enne di Ariano Irpino, deceduta il 31 ottobre scorso in circostanze non chiare. Si ipotizza un possibile contatto con sostanze presenti nel deposito di fitofarmaci dell'azienda di famiglia.

Questo esame è cruciale per determinare la concentrazione di sostanze tossiche nel corpo di Gerardina e comprendere le cause della sua morte. Il termine per il deposito della relazione, stabilito dalla procura di Benevento, è scaduto il 2 febbraio scorso, dopo i 90 giorni previsti. Sono coinvolti nella valutazione sia i consulenti delle parti, come il medico legale Monica Fonzo e la tossicologa Maria Pieri, che rappresentanti legali quali il professore Pietrantonio Ricci, il dottor Gennaro Beneduce e il medico legale Oto Macchione.

Questa relazione riveste un'importanza fondamentale nell'indagine sul caso di Ariano Irpino, specialmente considerando che le analisi tossicologiche condotte sugli alimenti e sulle sostanze sequestrate nel ristorante e nell'azienda cerealicola di famiglia hanno dato esito negativo. Durante le indagini, sono stati registrati tre nomi: i proprietari del ristorante dove Gerardina e suo marito hanno consumato la pizza con olio piccante, e il medico dell'ospedale Frangipane, che ha prestato le prime cure alla donna al Pronto Soccorso.

Secondo quanto riportato dagli inquirenti, Gerardina Corsano e suo marito Angelo Mennino, titolare di un'azienda agricola di Flumeri, si sono recati due volte al pronto soccorso dell'ospedale arianese dopo aver cenato nel locale il 28 ottobre dell'anno scorso, lamentando dolori addominali, vomito e mal di testa. Tuttavia, sono stati dimessi perché non sono state riscontrate particolari criticità.