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Cronaca Bagnoli Irpino

Turismo al capolinea al Laceno: il Comune avrà la forza per fare da solo?

Il Comune di Bagnoli Irpino, proprietario dei suoli, ha intimato la società di riconsegnare impianti di risalita e strutture annesse

L’Altopiano del Laceno corre seriamente il rischio di chiudere definitivamente. Il Comune di Bagnoli Irpino, proprietario dei suoli, ha intimato la società di riconsegnare impianti di risalita e strutture annesse: dalla baita a quota 1100 ai rifugi in alta quota, campeggio, mercatino, al centro ippico. Tutte opere costruite dai privati con propri investimenti da oltre quarant’anni e che nel contempo hanno garantito uno sviluppo turistico dell’intera area montana.

Tra un mese ci sarà un crocevia fondamentale per l’utilizzo degli impianti di risalita: scade la vita tecnica. La società si è già fatta carico in questi mesi di circa € 450.000,00 per attività manutentoria, proprio in prospettiva delle ulteriori autorizzazioni per consentire l’utilizzo della struttura a fune. Ma vista ora, la richiesta da parte del Comune, ha immediatamente interrotto tutti i lavori di Revisione Speciale e di Revisione Generale, necessari per consentire il prosieguo della vita tecnica degli impianti a fune, e da effettuarsi entro e non oltre maggio 2017. 

Ci vogliono altri 500mila euro per garantire la funzionalità degli impianti per altri 10 anni. Una somma che dovrà sborsare il Comune di Bagnoli per consentire l’utilizzo degli impianti nel breve futuro, sperando poi in un’accelerazione dei fondi sul progetto pilota, sbandierati ai quattro venti dal governatore della Regione Enzo De Luca durante un incontro con i sindaci dell’area pilota.

“Se tali lavori non saranno effettuati nei tempi indicati, si determinerà il loro definitivo fermo, a far data dalla fine del prossimo maggio. La consegna degli impianti impedisce, com’è ovvio, l’effettuazione dei suddetti lavori; né la società da me rappresentata ha interesse ad effettuarli, dato che non potrà, per effetto della consegna, continuare a gestire gli impianti stessi” annunciano dalla società Giannoni ed aggiunge “Si precisa che dal momento della consegna gli impianti non potranno più essere operativi; e, a fine maggio, saranno comunque impossibilitati ad essere attivati a ragione della loro sopravvenuta inidoneità tecnica. Si rappresenta che la società dà corso alla consegna degli impianti esclusivamente perché costretta dall’atto di significazione a firma del sindaco e per evitare la minaccia, espressamente contenuta nell’atto medesimo, di esecuzione coattiva. Con la consegna, quindi, non si intende affatto rinunciare alla pretesa alla intera durata della concessione. Ci riserviamo, quindi, ogni azione al riguardo, anche risarcitoria”.

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