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Cronaca

Francesco Marzullo, videomaker irpino che vi racconta i fatti con le immagini

Lavora per l'HDFilm, uno dei service che produce servizi per Mediaset

Chissà se è il cognome che porta fortuna. Se dici Marzullo ti viene subito in mente Gigi, l’uomo della mezzanotte. Ma nei media c’è un altro Marzullo, Francesco, meno noto solo perché è dietro una telecamera e non davanti.

Prima venivano chiamati cameraman, ora con le nuove tecnologie il gergo è cambiato in videomaker.  Oggi lavora per l’HDFilm, uno dei service che produce servizi per Mediaset. Non si sottrae a nulla e molte delle immagini che vediamo nei servizi giornalistici del Biscione sono proprio riprese da lui: dalla politica, all’attualità, alle scene di guerra, agli eventi sportivi, ai tristi avvenimenti del terremoto. 

Francesco da una tv locale è partito quasi per gioco. “Risposi ad un appello passato nel tg di Irpinia tv, mi presentai e dopo qualche settimana iniziai un periodo di prova” racconta a mywebskill. Ha fatto tanta gavetta ma a distanza di tempo ne può essere fiero. “Dopo due anni e mezzo un mio collega, che nel frattempo già lavorava a Roma, passò a Sky e mi propose di prendere il suo posto in una società che lavorava a Roma”.

Da allora, parliamo di sedici anni fa non si è più mosso dalla Capitale, dove ha messo su famiglia, sposato con Valeria e si coccola la piccola Flavia nei momenti di svago.

Una vita da nomade, come lo stesso racconta:Quando mi sveglio non so mai cosa mi aspetta e spesso mi capita di ritrovarmi, dopo poche ore, a chilometri di distanza da casa piuttosto che in un altro Paese. Mi capita di svegliarmi a Roma e andare a dormire in un albergo di Parigi, così come mi è capitato di trascorrere giorni in Afghanistan. E’ pura adrenalina. Ogni giorno ti ritrovi a contatto con persone diverse e questo per un giovane è affascinante. Se a questo aggiungi che le immagini che tu giri e che vanno in onda sono viste da quasi 5 milioni di persone, ti renderai conto che per chi fa questo mestiere è il massimo”.

Nell’era della digitalizzazione sono cambiate tante cose:  “La prima cosa è capire quello che lo spettatore vuole vedere. Cerco di essere l’occhio di quei milioni di persone che stanno a casa. Ed avere l’abilità di far subito i servizi giornalistici perchè devono essere completati in tempi record e quindi devi essere bravo nelle riprese, ma anche nel montaggio delle immagini. Inoltre devi condensare tutto in 80 secondi. Quindi devi saper fare più cose possibili ed avere una buona propensione al problem solving”.

Francesco ha la passione per lo sport, calcio in testa poi segue il basket. E il servizio mandato in onda, di cui è fiero è “la ripresa del canestro di Claudio Capone con un tiro da centrocampo allo scadere, nello spareggio promozione tra Aurora Jesi e Scandone Avellino, che nel 2000 regalò la promozione in serie A1”. Un altro ricordo che tiene ben impresso è “il racconto che abbiamo fatto delle nostre donne soldato appartenenti al contingente italiano in servizio ad Herat, in Afghanistan. Lì abbiamo raccontato la loro giornata tipo, testimoniando i rischi quotidiani di perdere la vita in pattugliamento e la loro dolcezza di mamme quando la sera, via Skype o Facebook, parlavano con i figli”.

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