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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Cervinara

Focolaio Cervinara, Lengua: "Che la nostra esperienza sia un monito per chi ha scelto di non vaccinarsi"

Il sindaco di Cervinara: "L’alto numero di contagi che stiamo registrando conferma che il vaccino ci preserva dalle conseguenze più gravi"

È sempre alto l’allarme in Irpinia per quanto riguarda l'emergenza Covid-19. Nella giornata di ieri, 9 novembre 2021, l'Asl ha segnalato ben 60 nuovi casi in tutta la provincia, su 695 tamponi effettuati.

A preoccupare, in particolar modo, è la situazione epidemiologica a Cervinara, dove il sindaco Caterina Lengua ha già adottato, nei giorni scorsi, le dovute misure di contenimento del virus. Avellino Today ha intervistato il primo cittadino per conoscere l’andamento dell’epidemia nel comune irpino.

Sindaco, per cominciare, può aggiornarci sull’andamento dell’emergenza epidemiologica a Cervinara?

“La situazione è ancora molto complicata. Stiamo affrontando numeri consistenti. Anche questa mattina attendiamo gli ultimi aggiornamenti da parte dell’Asl. Le ultime notizie parlano di nuove persone che si sarebbero contagiate. È giusto anche dire che, se stiamo scovando tutti i positivi, è anche grazie a un profondo screening di massa che la popolazione di Cervinara ha scelto di fare. Tanti cittadini si stanno adoperando presso le farmacie e i centri preposti per effettuare il test. Questo, naturalmente, è il segnale di una consapevolezza da parte della popolazione di Cervinara che occorre impegnarsi per uscire quanto prima da questa vicenda. Ovviamente questo può avvenire soltanto attraverso una serie di comportamenti responsabili e andando a verificare prontamente le conseguenze di eventuali contatti”.

Al momento quanti soggetti positivi attivi ci sono nel suo comune?

“Ieri abbiamo avuto altri 15 nuovi positivi. Fortunatamente, però, abbiamo avuto anche 4 persone negativizzate. Allo stato attuale delle cose abbiamo 110 positivi attivi. Attendiamo a breve l’ultimo aggiornamento da parte dell’Asl di Avellino”.

Si sono rincorse moltissime voci sulla nascita di questo focolaio. La dirigente dell’Asl, Maria Morgante, ha accusato la scuola di quanto accaduto (facendo arrabbiare non poco i genitori degli studenti). La Regione ha parlato di una festa in un locale privato. Può chiarire definitivamente come è iniziato tutto questo?

“Io penso che le dichiarazioni della dott.ssa Morgante siano state fraintese. In base alla relazione del Dipartimento - a seguito dell’inchiesta epidemiologica – si evince chiaramente che il contagio è scaturito da una pizza in compagnia dove si sono ritrovati 5/6 ragazzi. La scuola, in realtà, è stata indirettamente coinvolta perché i ragazzi sono alunni che frequentano la prima media ma, senza ombra di dubbio, non c’è stata nessuna festa all’interno della scuola. Questo emerge anche dalla relazione dell’Asl. È stata una interpretazione distorta della relazione. L’elemento comune è che i ragazzi hanno mangiato insieme”.

Il comune di Cervinara ha lavorato ininterrottamente per portare avanti una campagna vaccinale degna di questo nome. Ciononostante, è bastato abbassare la guardia una volta per provocare un danno di questa portata. Vogliamo mandare un messaggio a tutti coloro che, ancora oggi, scelgono di non vaccinarsi?  

“Io credo che l’esperienza che sta vivendo Cervinara debba essere un esempio e un monito per tutti coloro che, ancora oggi, hanno scelto di non vaccinarsi. Tra le 110 persone contagiate, oltre ai ragazzi in età non vaccinabile, ci sono anche una quindicina di persone non vaccinate. Questo è il segnale che bisogna accelerare con la campagna vaccinale. Cervinara ha un tasso di vaccinazione assolutamente in linea con il dato regionale. Siamo circa al 77% della popolazione vaccinabile che ha fatto la seconda dose del vaccino. L’83% ha fatto la prima dose. L’alto numero di contagi che stiamo registrando conferma - qualora ce ne fosse bisogno – che il vaccino ci preserva dalle conseguenze più gravi. La dimostrazione arriva dal fatto che i positivi vaccinati presentano un buono stato di salute ma, neanche a dirlo, non è uno scudo dal rischio di contagio. La mia speranza è che presto tutti facciano il vaccino”.

Nella giornata di ieri Cervinara ha avuto un’altra vittima. Questo ha riportato alla mente i momenti bui vissuti appena pochi mesi fa. Come è possibile che, ancora oggi, molte persone sembrano non voler capire la gravità della situazione?

“Effettivamente la morte della signora Ragucci c’ha riportato ai mesi scorsi dove, anche qui a Cervinara, abbiamo dovuto fare i conti con diverse perdite. Soprattutto c’ha dato la consapevolezza che, di fatto, Cervinara stia affrontando la quarta ondata di Covid prima degli altri. I numeri di ieri sottolineano che, anche sul piano regionale, il dato si sta alzando. Tutti pensavano che, grazie alla campagna vaccinale, si potesse tornare a una vita più tranquilla ma, chiaramente, così non è. L’esperienza di Cervinara deve far capire che bisogna continuare a rispettare le norme sul distanziamento e l’utilizzo della mascherina. Il vaccino, ripeto, è un’arma importante ma la vaccinazione deve essere sempre associata a comportamenti rigorosi”.

In previsione di un inverno difficile, con il numero dei nuovi contagiati in costante aumento, qual è la sua posizione relativamente al vaccino per gli Under 12?

“Cervinara sta affrontando il frangente più duro proprio a causa di un episodio che ha visto coinvolti dei ragazzi e che ha acceso un faro su di una questione - quella concernente il vaccino per i più giovani – che deve portare a una valutazione immediata sul da farsi. Naturalmente noi sindaci non possiamo fare altro che rimetterci alla valutazione del Comitato Tecnico Scientifico che, in questo momento, è chiamato a decidere. Sono quest’ultimi ad avere le competenze per affrontare il problema. Al momento, però, i fatti dicono che il Covid può colpire un ragazzo e può facilmente estendersi al nucleo familiare e ai conoscenti. Il mio parere è che occorre allargare la base delle persone vaccinate”.

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