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Cronaca

Evasione dal carcere di Bellizzi, ecco chi sono i detenuti in fuga

Intanto il sindacato di Polizia Penitenziaria tuona: "Lasciati soli dal ministero, Cartabia miope"

Nelle prime ore della scorsa notte tre detenuti sono evasi dalla Casa Circondariale di Avellino. Uno di loro, 45enne di origine albanese, è stato catturato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Avellino, mentre tentava di allontanarsi dal carcere.

Ancora in corso le ricerche degli altri due, coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino: si tratta di un 40enne marocchino e un 22enne romeno.

Secondo le prime indagini e accertamenti i tre i reclusi hanno praticato un foro nel muro della propria cella e da lì si sono calati con le lenzuola. "Due di loro avrebbero utilizzato le stesse lenzuola per scavalcare il muro di cinta, mentre l’altro, un uomo di nazionalità albanese, sarebbe stato bloccato dalla Polizia penitenziaria intervenuta dopo l’allarme fatto scattare dalla sala operativa che si era accorta di quanto stava avvenendo. Un quarto detenuto sarebbe rimasto in cella, rinunciando all’ultimo istante alla fuga".

Lo riferisce Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, che aggiunge: "Come ampiamente previsto e denunciato, non si arresta la spirale di eventi negativi, sotto ogni profilo, che affliggono il sistema penitenziario e, in ultima istanza, la sicurezza del Paese. Quello di Avellino, peraltro, è un déjà vu, con la stessa dinamica vi fu un’altra evasione qualche anno fa. Va immediatamente approvato un decreto carceri per affrontare l’emergenza organici della Polizia penitenziaria a cui mancano 18mila unità, ma anche per ripensare l’organizzazione complessiva del Corpo e dell’Amministrazione penitenziaria, così come vanno potenziati gli equipaggiamenti e le dotazioni strumentali e tecnologiche. Serve, inoltre, una riforma unitaria del sistema d’esecuzione penale. La Ministra Cartabia, il Presidente Draghi e il Governo tutto ne prendano atto. Aprano immediatamente un confronto, il resto sono solo palliativi" conclude.

Sulla vicenda si è espresso anche il sindacato di Polizia Penitenziaria Uspp. "Non servono studi accademici come quelli voluti dalla Ministra Cartabia per dire che i detenuti vanno rieducati offrendo loro telefonini, lavoro e umanizzazione della pena, che già esistono nel vigente ordinamento penitenziario.

Senza pensare di dotare la polizia Penitenziaria idonee risorse umane e strumentali significa essere miopi rispetto a chi fa spregio delle leggi e delle regole penitenziarie e favorire colpevolmente evasioni e disordini ormai all'ordine del giorno".

Così, in una nota, il presidente del sindacato di Polizia Penitenziaria Uspp, Giuseppe Moretti, e il segretario regionale della Campania, Ciro Auricchio, commentano l'evasione avvenuta la scorsa notte ad Avellino. "Spiace - sottolineano - l'assordante silenzio in cui vengono lasciati gli agenti che restano troppo spesso gli unici a pagare senza avere colpe sullo stato di sicurezza delle carceri. È da tempo che denunciamo lo stato di abbandono delle carceri in Campania sia in termini di personale mancano 600 agenti di polizia penitenziaria in regione sia in termini di strumenti tecnologici avanzati", concludono i due sindacalisti. 

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