Detenuti modello del carcere di Ariano Irpino premiati con una giornata all'Eurochocolate

Un momento di grande gioia ha illuminato la giornata di due detenuti del carcere di Ariano Irpino, i quali questa mattina sono stati accompagnati ad Avellino per partecipare all'evento Eurochocolate. Quest'esperienza ha rappresentato per loro poche ore di "dolce" libertà, un premio per il loro comportamento impeccabile tra le mura della casa circondariale del Tricolle. "Il carcere non è un'istituzione 'chiusa' ma è aperta alla comunità", sottolinea con convinzione Arcangelo Zarrella, funzionario giuridico pedagogico. "I due detenuti, che hanno un percorso intramurario esente da rilievi, lavorano e partecipano attivamente a tutte le attività trattamentali. Grazie alla sensibilità della Magistratura di Sorveglianza di Avellino, hanno potuto beneficiare di questo permesso premio di poche ore per partecipare all'evento".

"Cerchiamo sempre di individuare progetti per favorire l'attività lavorativa durante il percorso di detenzione"

La scelta di concedere loro questa opportunità in una giornata così speciale come San Valentino, patrono e con sfondo religioso, ha un significato di inclusività massima. "Questo è un segnale propositivo per il lavoro e, soprattutto, per il futuro", aggiunge Zarrella. "Grazie alle iniziative di assistenti volontari, alle direttive del provveditorato regionale della Campania e alle idee progettuali avanzate dalla direttrice Maria Rosaria Casaburo, cerchiamo sempre di individuare progetti per favorire l'attività lavorativa durante il percorso di detenzione e successivamente al rilascio".

La speranza e la fiducia nel futuro possono trovare terreno fertile anche in contesti difficili

Dal punto di vista psicologico, il peso di una visita al centro città durante San Valentino è significativo. "Questo clima di bontà sicuramente diventa uno stimolo ineludibile a continuare a vedere il bello delle cose e la bontà delle azioni, spingendoci a proseguire il loro percorso", spiega Zarrella. Infine, un ringraziamento speciale va agli assistenti volontari che hanno accompagnato i detenuti, alla direttrice Maria Rosaria Casaburo per la sua sensibilità e alle persone che hanno contribuito a rendere possibile questa esperienza, incluso il personale educativo e la docente Michela Notaro. In un momento in cui l'inclusione e la riabilitazione sono al centro del dibattito sociale, gesti come questo dimostrano che la speranza e la fiducia nel futuro possono trovare terreno fertile anche in contesti difficili come quello della detenzione.