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Cronaca

Coronavirus, ecco i dati del Ministero della Salute aggiornati al 16 luglio 2021

La situazione dei contagi in Italia, ripartita per regioni

Ecco la diretta integrale della conferenza stampa di oggi sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale Covid-19 della Cabina di Regia con il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza.

Brusaferro: "Non è chiarissima la letteratura sulla variante Delta"

Ecco le parole del dott. Brusaferro: "Ci sono due dati importanti: il primo è relativo al numero dei comuni dove vi è almeno un caso di Covid e l'evoluzione va verso la ricrescita; il secondo dato è relativo all'aumento nelle singole regioni e nelle fasce d'età, specialmente nel gruppo 10-29 anni. L'indice Rt varia tra 0,67 e 1,32: l'Rt ospedaliero è anch'esso in crescita e coerente con i dati precedenti. L'andamento mostra indicatori di una fase in ricrescita: i dati che ci aiutano a capire meglio questa fase è relativo all'età mediana della diagnosi. Resta in lieve calo l'età mediana per quanto riguarda le terapie intensive, mentre resta al di sopra dei 70 anni quella relativa ai decessi. Le proiezioni nel mese di agosto mostrano una crescita dei posti letto in terapia intensiva e delle aree mediche, ma sempre al di sotto delle soglie critiche, con un incremento, a ogni modo, del 5-10%. Non è chiarissima, allo stato attuale, la letteratura riguardante gli effetti della variante Delta: sicuramente, saremo agevolati nei prossimi 10-15 giorni dalla survey che svolgiamo solitamente riguardante i sintomi legati a tali varianti e ai comportamenti che possono facilitare la trasmissione".

Riguardo all'impatto delle vaccinazioni: "Abbiamo anche qui dei limiti, che dobbiamo cercare di compensare nel più breve tempo possibile. Negli over 80, l'impatto è notevole, perché il 90% ha completato il ciclo vaccinale. Ma, decrescendo sempre più con fascia di età, la percentuale diminuisce. Sarà importante che le persone che non si sono ancora vaccinate si proteggano per evitare il contagio".

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Rezza: "Un dejà vu di quello che abbiamo già visto l'anno scorso"

Il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, parla di: "Un dejà vu di quello che abbiamo già visto nell'anno passato, con un 'terzo incomodo', quest'anno, per il virus, rappresentato dal vaccino. L'anno scorso, vi furono molti focolai di importazioni provenienti da Spagna, Grecia, Croazia e Malta, che si è cercato di mettere sotto controllo. Poi, con l'avvento dell'autunno, vi fu quella che abbiamo definito una seconda fase. A partire da gennaio, contemporaneamente ai primi vaccini, abbiamo visto la diffusione delle varianti: prima l'Alfa, quella inglese, e ora, quella Delta, l'indiana, che non ci metterà molto a diventare quella predominante. Ha un aumento della trasmissibilità di circa il 60% maggiore rispetto alla prima variante. Questa variante sta colpendo, soprattutto, ragazzi giovani: nel Regno Unito, in Spagna e in Portogallo".

Sulla campagna vaccinale: "E' chiaro che si tenderà a completare il ciclo per tutta la popolazione: siccome sono state vaccinate prima le persone anziane, le stesse dovrebbero essere coperte dalle conseguenze gravi portate dal Covid. I tre fattori che abbiamo in gioco sono: il virus, l'ospite (che in questi casi sono i giovani) e il vaccino, con il quale dovremmo aver coperto gran parte delle persone che hanno ricevuto la somministrazione. Ad ogni modo, è un momento in cui bisogna essere comunque attenti: non vediamo nessun carico in questo momento sulle strutture sanitarie: bisogna continuare a vaccinare e a intraprendere comportamenti prudenti".

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