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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Emergenza Coronavirus, ecco cosa riapre in Italia dal 26 aprile

De Luca: "Settimana di grande confusione, abbiamo bisogno di chiarezza"

L'Italia riapre dal 26 aprile. Sarà un percorso "graduale" quello delineato dal presidente del consiglio Mario Draghi in conferenza stampa che ha parlato di un "rischio ragionato" che si fonda, oltre che sui dati in miglioramento,"sull'idea che i comportamenti alla base dei protocolli di riapertura siano rispettati". Il piano prevede il ritorno delle zone gialle che però saranno diverse da come le abbiamo conosciute: ci sarà la possibilità di svolgere le attività sportive e di ristorazione, anche di sera, ma solo all'aperto. E torneranno sui banchi anche gli studenti: dalle medie alle superiori le lezioni saranno in presenza su tutto il territorio nazionale, fatta eccezione per le zone rosse. È questo in sostanza quanto si è deciso nel corso di un lungo e acceso confronto tra i ministri a Palazzo Chigi.

La 'road map' finale è stata il frutto di una mediazione del premier Mario Draghi. Al fronte più 'aperturista' trainato dal leghista Giancarlo Giorgetti e Maria Stella Gelmini per Fi, con il sostegno di Elena Bonetti per Iv, si è contrapposto un fronte più 'prudente' guidato dal ministro della Salute Roberto Speranza, con Dario Franceschini per il Pd e Stefano Patuanelli per il Movimento 5 stelle. Gli 'aperturisti' si sarebbero battuti per il ritorno delle zone gialle "pure" dal 26 aprile, mentre gli altri ministri erano per un approccio un po' più graduale, ripartendo da maggio. La "zona gialla rafforzata" dal 26 aprile sarebbe stata dunque il frutto di un compromesso tra le due parti.

Cosa riapre in Italia dal 26 aprile

In sostanza il piano prevede:

  • Il ritorno delle zone gialle dal 26 aprile;
  • La riapertura dei ristoranti, anche di sera, ma solo all’aperto dal 26 aprile;
  • Sempre dal 26 aprile la riapertura di teatri, cinema e spettacoli ma solo all'aperto. Al chiuso dovrebbero invece essere consentiti ma solo con limiti di capienza;
  • Dal 26 aprile via libera alle lezioni in presenza, anche nelle scuole medie e superiori, tranne che nelle zone rosse. 
  • Ci sarà l’ok agli spostamenti tra le regioni in zona gialla e con un  'pass' anche tra le regioni di colore diverso (non è stata però indicata una data precisa); 
  • Il coprifuoco dovrebbe restare in vigore fino alle 22 (si questo punto non so sono espressi né Draghi né Speranza);

La roadmap dovrebbe inoltre contemplare:

  • Dal 15 maggio la riapertura delle piscine all’aperto e degli stabilimenti balneari;
  • Dal 1° giugno la riapertura di alcune "attività connesse alle palestre";
  • Dal 1° di luglio ci sarà una prima ripresa dell’attività fieristica.

"Dal 26 aprile tornano le zone gialle": cosa ha detto Speranza in conferenza stampa

"Oggi possiamo disegnare con cautela un percorso graduale che dia un segnale di ripresa al paese, giaà dal 26 aprile" ha detto in conferenza stampa il ministro della Salute Roberto Speranza. "Un messaggio di fiducia" da vivere però "con la massima cautela e attenzione, è ancora piu' importante con le aperture ricordare le norme fondamentali di prudenza".  La "prima data chiave" ha detto in conferenza è "quella del 26 aprile con il ripristino delle zone gialle con una differenza importante che riguarda la necessità di investire sul fronte degli spazi aperti".

Quello che ha in mente l'esecutivo è un percorso con delle tappe ben precise. "C'è una road map che ci accompagnerà e che monitoreremo passo passo. Qualche esempio: l'idea che abbiamo è che dal 15 di maggio possano riaprire le piscine all'aperto, che dal primo di giugno si possano attivare alcune attività connesse alle palestre. Ancora, dal primo di luglio possiamo immaginare attività di natura fieristica. Ci sono fiere particolarmente importanti che ospitiamo nel nostro Paese e già alcune si svolgeranno nel mese di luglio, c'è stata una riunione nei giorni scorsi con i ministri Di Maio, Giorgetti e Garavaglia. C'è un percorso che mettiamo in campo e che ci permette di gestire una fase di transizione. Non sarebbe corretto indicare un giorno in cui scompare ogni misura nel nostro Paese".

Un piano, quello presentato oggi dall'esecutivo, che sanisce un cambio di passo nella strategia di contenimento della pandemia. "Ci sono stati due fattori fondamentali che ci hanno consentito di vedere una piegatura la curva epidemiologica" ha spiegato il ministro della Salute. "Le misure che hanno prodotto dei risultati e i vaccini. Abbiamo un indice Rt a 0.85 e per la previsione per prossima settimana è sotto 0.8. L'incidenza è a 182 casi su 100mila abitanti e la stragrande maggioranza delle Regioni va verso miglioramenti epidemiologici. Siamo in condizioni di dare un segnale di ripresa al Paese". 

Draghi: "Se seguiamo le regole, il rischio ragionato diventa un'opportunità"

Il presidente del consiglio ha definito il piano un rischio "ragionato" ma basato comunque sulle "evidenze scientifiche". "L'aver privilegiato l'attività all'aperto è fondata su dati scientifici" ha detto il premier. Che poi ha invitato gli italiani a rispettare le regole. "I provvedimenti che governano il comportamento nelle attività riaperte devono essere osservati scrupolosamente. In questo modo, il rischio ragionato diventa un'opportunità. Penso che si possa guardare al futuro con prudente ottimismo e con fiducia", le parole del premier, che ha messo l'accento sugli "spostamenti consentiti tra regioni gialle e con un pass tra regioni di colore diverso". Quindi, ha fatto l'elenco delle attività coinvolte dalle riaperture progressive: "Scuola, ristorazione, musei, teatri, cinema, spettacoli, eventi sportivi, piscine, palestre, attività sportive, fiere, congressi, stabilimenti termali, parchi tematici".

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De Luca: "Settimana di grande confusione, abbiamo bisogno di chiarezza"

Nel corso del consueto appuntamento con la videodiretta del venerdì pomeriggio, il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca ha fornito gli ultimi aggiornamenti sui contagi, sulla scuola e sulla campagna vaccinale.

Il Presidente esordisce con queste parole: "Abbiamo avuto una settimana di grande confusione, nella quale, purtroppo, abbiamo riscontrato dati che falsano la realtà, la prosecuzione del mercato nero sui neri e l'inesistenza di una strategia chiara sul Covid da parte del Governo. In questo momento, in Italia, abbiamo bisogno di chiarezza sulla pandemia e sul rilancio del Paese. Per avere unità, occorre partire dalla realtà. La sensazione che ho io è che il dibattito oscilla tra le banalità burocratiche e la demagogia aperta". 

Sui rapporti con il Governo: "Dobbiamo avere un interlocutore che non decida la sera per la mattina, non in grado di dare una linea all'Italia intera. Noi abbiamo sempre avuto una linea di grande rigore. Ancora oggi, abbiamo 2.000 positivi al giorno e la situazione ci obbliga, ancora oggi, al rigore alla prudenza. Ma noi siamo stati l'unica Regione a varare un piano economico-sociale di oltre 1 miliardo di euro, per dare una mano ai liberi professionisti, ai commercianti, agli artigiani, agli operatori turistici e così via. Nessuna regione ha fatto uno sforzo paragonabile a quello che ha fatto la Regione Campania. Quindi, rigore, ma anche attenzione sociale ed economica nei confronti dei nostri cittadini. La Campania dice che siamo in una fase diversa rispetto a un anno fa, per due ragioni: la prima, abbiamo i vaccini; la seconda, ci sono settori economici ancor più stremati rispetto a un anno fa. Entriamo in una nuova fase, che deve richiedere rigore e buon senso, cioè un aiuto progressivo alle categorie economiche. E, dunque, è necessario mantenere la vaccinazione per fasce di età (ultraottantenni, ultrasettantenni) ma, dobbiamo guardare, sempre più, anche al rilancio dell'economia e del lavoro".

Questione vaccini: "La Campania viene privata di 200.000 dosi"

Continua, secondo il Governatore, il "mercato nero" dei vaccini anti-Covid: "Il Commissario Figliuolo ci ha detto che avrebbe voluto seguire una linea chiara: un cittadino, un vaccino. E noi abbiamo apprezzato questa linea. Nelle scorse settimane, la Regione Campania ha accettato che fossero destinati più vaccini a regioni in cui vi era un'esigenza maggiore per anziani e categorie fragili, a condizione che fossimo ritornati a una più equa distribuzione dei vaccini. Non solo questo non è avvenuto, oggi il problema si aggrava: la Regione Campania, attualmente, viene privata di 200.000 dosi di vaccino, pari al 25% in meno. Siamo l'ultima regione d'Italia ad aver avuto vaccini in proporzione alla popolazione. Questa è una vergogna nazionale e né gli organi di informazioni, né le televisioni pubbliche e private, né le forze politiche hanno la forza di porre rimedio a questa cosa. Siamo di fronte a una forma di delinquenza politica. Dovremmo essere tutti uguali di fronte alle leggi e allo Stato, non è così".

vaccini campania-2

Tra oggi e domani, afferma De Luca: "La Regione Campania raggiunge l'obiettivo del 100% di vaccinazione tra gli ultraottantenni e, nel corso delle prossime settimane, completeremo la vaccinazione per i non deambulanti. Siamo già al 60% di vaccinazioni per i cittadini tra 70 e 79 anni. E così procederemo, per fasce d'età. Chiedo, però, al Governo, di spiegarci le incoerenze rispetto a questa linea. Quando abbiamo deciso di vaccinare tutto il personale scolastico, lo abbiamo fatto per una scelta politica e sociale. Siamo arrivati al punto che hanno chiesto di sospendere la vaccinazione per il personale scolastico: siamo in una fase di vera e propria demenzialità".

La vera battaglia, sostiene il Presidente consiste nello spingere il Governo ad attivarsi con l'Aifa per l'autorizzazione del vaccino Sputnik: "Siamo disposti a mettere a disposizione anche altri vaccini che abbiamo contrattualizzato per altre regioni, al di là delle esigenze della Regione Campania. Dobbiamo fare una battaglia comune per convincere il Governo e avere dall'Aifa un vaccino da distribuire alle categorie economiche, per poter camminare contemporaneamente sui due piani: fasce d'età e settore economico. Siamo arrivati all'assurdo: abbiamo fatto degli accordi con albergatori della Penisola Sorrentina, siamo in procinto di farli con altre realtà territoriali (Costiera Amalfitana e Litorale Domitio), ma non possiamo farli finché non ci saranno i vaccini".

"A rischio il comparto turistico. Il problema è la movida, non i ristoranti"

Si registra una crisi inesorabile del settore turistico: "Dobbiamo anticipare i tempi per la messa in sicurezza del comparto, il settore più penalizzato dall'emergenza. Possiamo anche decidere di continuare come stiamo facendo, poi a fine estate diremo che il paziente è morto, in questo caso il comparto turistico. A me, non sembra una linea ragionevole. Siamo in una fase diversa rispetto allo scorso anno".

Sul settore della ristorazione, si registra un paradosso, secondo il Governatore: "Non sono i ristoranti aperti il problema, in quanto sono dotati di misure di sicurezza. Nessuno dice - né le forze politiche, né lo stato italiano - che il vero problema quando entriamo in zona arancione è la movida. Dobbiamo consentire l'apertura serale in condizioni protette dei ristoranti, le cui attività si devono concludere tra le 23 e le 23:30. Dopo quell'ora, nessuno più deve stare per le strade. E' in grado il Governo di garantire tutto questo? Sulla base di quanto accaduto gli ultimi mesi, possiamo dire che il Governo non è in grado di garantire niente. Per la scelta delle mezze misure, non ho visto nessuna pattuglia controllare chi non avesse le mascherine, né operazioni di contrasto alla movida. Dobbiamo decidere cosa fare, usando il rigore, la ragione e, quando necessario, le forze dell'ordine".

"In programma vasti interventi sulle strutture ospedaliere campane"

In campo sanitario, De Luca annuncia: "Siamo una delle prime regioni in termini di pagamenti ai dipendenti del settore e abbiamo un vasto programma di interventi infrastrutturali in termini ospedalieri (Santobono, Monaldi, Pascale e così via, tutte le strutture ospedaliere della Campania). Abbiamo, qui, delle eccellenze assolute e non abbiamo bisogno di dover andare fuori regione. Non abbiamo avuto salti di file o prenotazioni, sono partite da metà gennaio. Nessuno ha saltato nessuna fila". 

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