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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Ariano Irpino

Carcere di Ariano Irpino, agressione brutale ai danni di un agente di Polizia Penitenziaria

La violenza dei detenuti e la carenza di personale mettono a rischio la sicurezza e i diritti dei lavoratori penitenziari

È stata perpetrata una vile aggressione da parte di un detenuto contro un Agente di Polizia Penitenziaria presso la Casa Circondariale di Ariano Irpino. Il detenuto in questione è tristemente noto per aver guidato una violenta rivolta l'anno scorso nel Carcere di Noto, durante la quale un Agente di Polizia Penitenziaria è rimasto gravemente ferito e ricoverato in ospedale. A causa di questo episodio, è stato trasferito all'Istituto di Ariano Irpino, dove il suo periodo di isolamento disciplinare di 14 Bis si è concluso alcuni mesi fa.

L'attuale episodio è altrettanto grave: questa volta il detenuto ha riversato la propria rabbia sull'Agente nel reparto in cui si trovava, per motivi ancora da chiarire, cercando di sottrargli le chiavi, afferrandolo e strattonandolo con grande ferocia. Nonostante ciò, l'Agente è riuscito prontamente a sfuggire all'aggressione e a lanciare l'allarme, rendendo vani gli sforzi del detenuto. Quest'ultimo ha quindi preso una sbarra e ha continuato a danneggiare il box degli Agenti. L'Agente è stato immediatamente portato in pronto soccorso, presentando diverse contusioni ed escoriazioni con una prognosi di 10 giorni.

La Polizia Penitenziaria di Ariano Irpino è a mercé dei detenuti, diventando il bersaglio della loro rabbia. È allarmante la facilità con cui gli aggressori attaccano gli Agenti, e ogni volta si spera che non ci siano conseguenze irreparabili. La Casa Circondariale di Ariano Irpino è carente in termini di personale, tanto che l'Agente vittima dell'aggressione era responsabile contemporaneamente di due reparti. Non vengono garantiti i diritti fondamentali del personale, né l'ordine e la sicurezza, e invece di chiudere un reparto detentivo che è completamente crollato dal punto di vista strutturale, si sta cercando di riaprire due padiglioni appartenenti allo stesso reparto che sono stati resi inagibili durante una rivolta l'anno scorso.

Così l'Istituto del Tricolle rischia di diventare nuovamente una "discarica sociale", sovraffollata e con sempre meno personale. Ci chiediamo fino a che punto vogliamo arrivare, ma la risposta sembra abbastanza chiara. Speriamo e continuiamo a combattere per denunciare la situazione delle carceri, in particolare degli istituti campani, che sono completamente fuori controllo, con aggressioni e incidenti critici che ormai sono all'ordine del giorno. Finora, non sono stati fatti interventi adeguati per risolvere tali criticità, e a pagare il prezzo di questa negligenza istituzionale è solo e soltanto la Polizia Penitenziaria, che si sente impotente e abbandonata a sé stessa e che vede i propri diritti costantemente calpestati. Chi vorrebbe lavorare in queste condizioni? Solo persone che hanno uno spirito di sacrificio così grande da credere davvero nei compiti che gli sono stati assegnati istituzionalmente.

Come UilPa Polizia Penitenziaria, auguriamo al collega colpito da questo ignobile episodio una pronta guarigione, lodando la prontezza con cui ha evitato che il detenuto si impadronisse delle chiavi, e continuiamo a denunciare ad alta voce la situazione attuale della Casa Circondariale di Ariano Irpino, prima che le conseguenze di tali criticità diventino irreparabili.

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