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Cronaca

Campania zona gialla, De Luca: "Non ci fa né caldo né freddo, conta quello che noi mettiamo in atto"

Le dichiarazioni del Governatore nel corso della diretta odierna

Nel corso del consueto appuntamento con la videodiretta del venerdì, il Governatore Vincenzo De Luca ha fatto il punto della situazione sull'emergenza coronavirus in Campania, focalizzandosi in particolare sull'ultimo Dpcm che ha decretato la nostra regione quale "zona gialla" e sui prossimi provvedimenti che verranno presi per contrastare il contagio.

Campania zona gialla: "A noi non fa né caldo, né freddo"

Il primo argomento riguarda la definizione della Campania quale "zona gialla", secondo quanto stabilito dall'ultimo decreto ministeriale: "Questa classificazione ha determinato qualche sorpresa, qualcuno si aspettava una diversa collocazione. A me queste classificazioni non fanno né caldo, né freddo, a me interessano le iniziative che mettiamo noi in atto. Per quasi due mesi, abbiamo subito un'aggressione mediatica: giornali o reti televisive nazionali che hanno descritto una sanità falsa e poi hanno fatto finta di sorprendersi. Abbiamo assistito a campagne scandalistiche o a interviste a uomini mascherati. C'è ancora qualche imbecille di amministratore della Campania che non perde l'occasione per parlare male di Napoli e della Campania e non ha mosso un dito per fare qualcosa per la nostra regione e il suo capoluogo. Napoli e Campania devono essere considerate non l'eccellenza, ma il degrado e il disastro. Peccato che non è andata così".

"Stiamo facendo un altro miracolo campano"

Il Presidente della Regione Campania si è rivolto, inoltre, a tutta la popolazione: "Lancio un appello alla responsabilità e all'orgoglio per il lavoro che stiamo facendo. Stiamo facendo un altro miracolo campano. Abbiamo perseguito due linee: una mirata alla prevenzione e una parziale che seguiva le fasi del contagio. Quando dico che la Campania segue la sua linea, mi riferisco al fatto che la nostra Regione ha sempre puntato sulla prevenzione, a causa della sua densità abitativa. Dobbiamo arrivare prima degli altri, per evitare che vi sia una catastrofe. Lo so che è più difficile, ma prevenire significa intervenire prima che il problema scoppi. Abbiamo fatto una scelta per salvarci e continueremo su questa linea. Il Governo, invece, ha scelto una linea di proporzionalità. Io credo che questa linea non sia efficace: ho sempre detto che avrei preferito la chiusura di un mese di tutto, perché questo ci avrebbe aiutato a frenare il contagio. Io capisco anche il Governo, visto che la comunicazione degli ultimi mesi era improntata alla protesta. Per me ci vuole coraggio nella politica, il Governo ha deciso invece di attendere. Bisogna essere uniti nella battaglia contro il Covid, perché è una battaglia difficile".

Coronavirus in Campania: "Rischiamo di andare in zona strarossa"

I dati odierni sono piuttosto preoccupanti: "Dobbiamo tenere gli occhi aperti, altrimenti andiamo in zona strarossa se non facciamo tutti quanti insieme un grande sforzo unitario, collettivo per contenere il contagio con comportamenti responsabili. Io faccio un appello ai sindaci dei comuni più grandi, perché facciano un lavoro per ridurre del 50% la mobilità. Tutto ciò che accade in questo momento è legato alla responsabilità di ogni concittadino, se ognuno fa il proprio comodo avremo da soffrire. Ci vogliono piani di controllo, non solo da parte dei sindaci, ma anche da parte delle forze dell'ordine. Evitare assembramenti e indossare le mascherine: posso chiedere questi due sacrifici?".

I numeri attuali parlano chiaro, secondo il Governatore: "La Campania è, tra le regioni d'Italia più grandi, quella che ha i numeri più bassi. Ci dobbiamo consolare? Assolutamente no, anzi, dobbiamo essere ancora più rigorosi nel contenimento del contagio. Quando faccio riferimento all'orgoglio, abbiamo fatto un ennesimo miracolo e il primo ringraziamento va rivolto al personale sanitario che sta facendo un lavoro straordinario, in qualche caso eroico".

De Luca svela un paradosso: "Oggi, chi è in zona rossa protesta, perché si sente bersagliato più sul piano politico che dal punto di vista del contagio. Però, probabilmente, si troverà nella situazione di poter aprire tutto tra un mese. Chi, invece, adesso non è in zona rossa, rischia di entrarvi nel periodo di Natale, tra una settimana. Non ci vuole niente".

E poi, la questione scuola e bonus baby sitter: "Abbiamo scritto noi la proposta materiale al Governo, L'unica proposta per avere l'accettazione del contributo per il congedo parentale l'abbiamo avanzata noi. Quando ci si trova di fronte a dati di una certa rilevanza, non si può pensare di mandare il bambino a scuola in queste condizioni. La battaglia da fare in questo momento è quella di mettere in sicurezza le scuole e i bambini. L'unica cosa seria da fare per aiutare i più piccoli e per dare un sostegno alle mamme".

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