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Cronaca Mercogliano

Il racconto dell'incubo vissuto dal Bar "Verdarina": "Allora non hai capito che ti uccido!"

Le accuse nei confronti dei due indagati, Domenico Mario Maietta e Francesco Prata, sono di lesioni personali aggravate, minacce, estorsioni e danneggiamento

I Carabinieri della Compagnia di Avellino hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di due individui, Domenico Mario Maietta, 28 anni, originario di Summonte, e Francesco Prata, 50 anni, residente a Monteforte Irpino. Questi due uomini sono stati gravemente indiziati, almeno stando alle indagini in corso, di aver partecipato a una serie di reati gravi, tra cui lesioni personali aggravate, minacce, estorsioni e danneggiamento. Entrambi gli indagati sono difesi dall'avvocato Alberico Galluccio. L'ordinanza restrittiva è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avellino, Dott.ssa Francesca Spella, su richiesta della Procura della Repubblica di Avellino, che ha coordinato le attività condotte dai Carabinieri della Stazione di Mercogliano.

L'indagine ha preso avvio da un violento episodio avvenuto la notte del 10 giugno scorso all'interno del Bar "Verdarina" situato a Torrette di Mercogliano. In quell'occasione, sia il titolare del locale che un suo dipendente sono stati oggetto di un brutale attacco da parte dei due indagati. Quando la vittima ha cercato di resistere alle richieste dei due uomini, questi hanno reagito con violenza e minacce, gridando: "Allora non hai capito che ti uccido!" e aggredendo fisicamente il malcapitato. Il loro intento sembrava essere quello di costringere il gestore del bar a soddisfare le loro richieste, ottenendo così un vantaggio ingiusto a spese del proprietario.

Reiterate e gravissime minacce: "Questo è se vuoi lavorare!"

Le testimonianze delle vittime rivelano che i due indagati agivano di concerto, usando intimidazioni sistematiche e violenza per costringere il proprietario del Bar Verdarina a cedere alle loro richieste, che comprendevano la possibilità di consumare senza pagare o a tariffe scontate. In particolare, usavano frasi minacciose come: "Questo è se vuoi lavorare!".

In un'altra occasione, quando Francesco Prata era presente con Domenico Mario Maietta presso il bar, il proprietario ha rifiutato di servire una consumazione senza il pagamento preventivo. Maietta ha reagito minacciando il titolare con parole come: "Allora non hai capito che ti uccido!" e lanciando un contenitore in vetro utilizzato per le mance contro il proprietario. Successivamente, Maietta e Prata hanno danneggiato il locale e aggredito fisicamente il proprietario, arrivando a mettergli le mani al collo e colpendo anche il barista che aveva tentato di intervenire. Infine, hanno danneggiato il registratore di cassa, la macchina del caffè e la macchina del ginseng. Durante le perquisizioni eseguite presso le abitazioni dei due indagati, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato un grosso coltello di tipo proibito e una modesta quantità di hashish.

L'arresto domiciliare di Maietta e Prata rappresenta un passo significativo nelle indagini per portare giustizia alle vittime di questi atti criminali. La Procura della Repubblica di Avellino continuerà ad indagare per fare luce su tutti gli aspetti di questa vicenda e assicurare che i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni davanti alla legge.

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