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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Arrestato medico carcere Avellino, Romano: "Mi preoccupa che ci siano persone infedeli nell'istituto"

Le dichiarazioni della dirigente penitenziaria sull'arresto del medico in servizio presso la casa circondariale di Bellizzi Irpino, trovato in possesso di droga

Un nuovo caso, inedito e grave, sulla diffusione di sostanze stupefacenti nelle carceri ha riguardato l'istituto penitenziario di Bellizzi Irpino. Nella giornata di ieri, un medico che lavorava presso la casa circondariale di Avellino è stato bloccato in auto e arrestato prima che prendesse servizio in quanto accusato di portare ai detenuti hashish e telefonini. Su di lui la Squadra Mobile di Avellino indagava da qualche mese. A seguito di perquisizione personale, all’interno della borsa da medico, sono state rinvenute due confezioni di sigari, apparentemente sigillati, al cui interno però erano celati due panetti contenenti 98,25 grammi di hashish, nonché 4 mini telefoni cellulari con relativi cavi da destinare presumibilmente ai detenuti della Casa Circondariale. La Procura della Repubblica di Avellino ha convalidato l’arresto applicando la misura degli arresti domiciliari. 

Romano: "Non è vero che il carcere è in mano ai detenuti"

"Mi preoccupa il fatto che ci siano persone infedeli all'interno dell'istituto penitenziario. Questa situazione  non è da sottovalutare". Ha commentato così l'accaduto la dirigente penitenziaria del carcere di Avellino, Rita Romano, a margine delle celebrazioni in onore di San Michele Arcangelo, che si sono svolte questa mattina nella Chiesa del Rosario. 

"Tuttavia, vorrei sottolineare che sono appena entrata in questa posizione e non ho ancora ricevuto le indicazioni dalla mia collega, quindi sono ancora in fase di apprendimento. Anche se sono pienamente operativa, non ho gestito il passato e non sono responsabile di ciò che è stato fatto prima - ha continuato la dirigente penitenziaria - la mia priorità sarà mappare chiaramente la situazione per identificare le azioni correttive necessarie. È evidente che c'è una grave carenza di personale, dovuta a defezioni e malattie, e questo sarà uno dei principali problemi da affrontare. Dobbiamo lavorare per motivare il personale e garantire che siano adeguatamente posizionati".

"Quanto all'affermazione dei sindacati secondo cui il carcere è 'in mano ai detenuti', ritengo che sia una dichiarazione che i sindacati usano spesso per tutti gli istituti penitenziari. Tuttavia, se così fosse, non si sarebbero potute effettuare operazioni come quella dell'altro giorno.

Il traffico di droga nelle carceri è un problema diffuso. Mi impegnerò al massimo per affrontarlo nel mio istituto, che sento già come mio. Metterò cuore e passione per migliorare la situazione e prevenirla. Quanto all'accusa di "carcere peggiore d'Italia" fatta da un sindacato, non la condivido assolutamente" ha concluso.

Airoma: "Il nostro compito è quello di garantire il rispetto delle leggi e la sicurezza dei detenuti"

Sulla vicenda si è espresso anche il Procuratore della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma: “La questione del Carcere di Avellino è ormai una spina che mi porto nel fianco da tempo. Ho avuto modo di parlare con il dottor Russo, che ha accolto la mia istanza di attenzione particolare per la casa circondariale. Ci saranno sicuramente altri interventi perchè la situazione va affrontata. Il carcere deve essere un luogo di rieducazione in cui va rispettata la legge. Quello che sta accadendo non può essere consentito ulteriormente. Mi preoccupo sia per gli agenti di polizia penitenziaria, che lavorano in condizioni difficili, sia per i detenuti che si sentono privi di tutela e che dovrebbero essere tutelati dallo Stato. Il nostro compito deve essere quello di garantire il rispetto delle regole”.

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