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Cronaca

Area vasta, i 33 comuni chiamati a firmare il protocollo d'intesa

Le Amministrazioni comunali dovranno valutare il documento e far pervenire eventuali proposte integrative o di modifica prima della prossima riunione tra i Sindaci in programma entro la metà di ottobre

Prosegue il lavoro dell’Amministrazione comunale per la costituzione dell’Area Vasta di Avellino. A inizio settimana il Comune capoluogo ha infatti inviato ai 33 Comuni limitrofi la proposta di Protocollo d’intesa.

Le Amministrazioni comunali dovranno valutare il documento e far pervenire eventuali proposte integrative o di modifica prima della prossima riunione tra i Sindaci in programma entro la metà di ottobre. Insomma dopo la prima riunione operativa dello scorso 8 settembre l’Esecutivo di Piazza del Popolo non intende perdere tempo convinti che la costituzione dell’Area Vasta potrà finalmente consentire alla città di Avellino e ai comuni limitrofi di fare un salto in avanti, dando una vera e concreta prospettiva a questo territorio, che troverà nelle singole identità delle municipalità coinvolte la sua grande forza ed originalità.

“È chiaro che lo sviluppo del territorio attraverso la connessione e la valorizzazione delle identità condivise e attraverso l’attuazione di obiettivi comuni – spiega il Sindaco Paolo Foti – è un percorso lungo e tortuoso, pertanto necessita tutto il nostro impegno affinché si pongano immediatamente le basi per la costruzione dell’Area e la pronta attivazione delle pratiche necessarie ad ottimizzare la partecipazione ai programmi comunitari. Questa è, e sarà una grande sfida, che vedrà la città capoluogo capofila e promotore, alla guida di un processo che porterà alla formazione di una Avellino che così si candida ad essere la terza città della Campania”. Idea che il Sindaco Paolo Foti ha condiviso anche col Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca entusiasta per il progetto del capoluogo irpino. “È necessario avviare azioni congiunte – spiega il Primo cittadino – mirate ad uno sviluppo sociale, infrastrutturale, culturale, economico ed ambientale sostenibile della collettività, evitando frammentazioni di iniziative pubbliche e private avulse da un disegno unitario di area e/o di sistema locale di sviluppo”.

In tale contesto, anche la nuova Programmazione europea 2014-2020 deve divenire lo strumento che, superando le barriere dei confini amministrativi, offrirà ai territori l’opportunità di affrontare le dicotomie tra le aree di concentrazione dello sviluppo e delle attrattività e le aree della marginalità sociale e del degrado urbano, riposizionandone le prospettive di rigenerazione fisica, economica e sociale all’interno di una scala territoriale di Area Vasta.

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