Cotechino e lenticchie, un classico di Capodanno secondo la ricetta di chef Guacci
Un piatto di buon augurio che mai come stavolta non può mancare sulle nostre tavole
La notte più lunga dell’anno, a cavallo fra ciò che era e ciò che sarà, viene scandita e accompagnata da una serie di 'Must Have' della tradizione gastronomica campana.
Piatti succulenti che spesso evocano usi e abitudini dalle radici antichissime, o significati dal profondo senso religioso.
Tra i classici per festeggiare il Capodanno troviamo cotechino e lenticchie, un connubio vincente dal profilo gustativo e simbolico. Pur essendo un piatto povero, infatti, ha un significato molto importante: pare che consumarne una porzione alla mezzanotte tra il 31 dicembre (San Silvestro) e il primo gennaio sia di buon auspicio per l'anno nuovo.
Le lenticchie
La lenticchia è il primo legume coltivato della storia (o almeno il primo di cui si abbia memoria scritta). Di questo nutriente prodotto si parla nella Bibbia e ci sono riferimenti alla sua coltivazione persino nel 7000 a.C.. A renderlo un piatto di Capodanno, però, sarebbero stati i Romani. Secondo gli abitanti dell’antica Roma, infatti, mangiare lenticchie era di buon auspicio per il futuro, tutti coloro che le avessero mangiate avrebbero avuto un anno di guadagni positivi. I nostri avi consideravano infatti quel legume come un vero e proprio investimento per i mesi a venire, e oltre a cibarsene, si usava anche regalarne un sacchetto a parenti ed amici, con la speranza che il tutto si trasformasse in delle monete.
Il cotechino
Il cotechino è sempre stato considerato un cibo grasso e ricco che indicava opulenza. Molti lo confondono con lo zampone, ma c'è una differenza fondamentale: il cotechino è un insaccato avvolto nel budello di maiale, lo zampone, invece, è avvolto nella zampa anteriore del maiale.
La ricetta
Scopriamo la ricetta del cotechino con le lenticchie e tutti i suggerimenti per portare in tavola un piatto strepitoso nella versione dello chef Antonio Guacci de Il Mulino della Signora.
Ingredienti
- Lenticchie,
- Cotechino
- Porro
- Olio
- Aglio
- Prezzemolo
- Carota
- Brodo vegetale
- Sale
- Pepe
Procedimento
Zuppa di lenticchie
Cuocere le lenticchie precedentemente messe in ammollo. In una pentola soffriggere olio aglio , un gambetto di prezzemolo e una carota tagliata a cubetti regolari di 1 centimetro e aggiungere brodo vegetale fino a cottura finita delle lenticchie (circa 1 ora di cottura ), insaporite con sale e pepe.
Per il cotechino
Tagliare il cotechino a rondelle più o meno di 3 centimetri, rosolarlo in padella con un filo di olio, o anche al naturale poiché è una carne che contiene molto grasso che si andrà a sciogliere.
Finire la cottura per 4 minuti a 190 gradi in forno già preriscaldato con ventola aperta.
Per le chips di porro:
Sbiancare velocemente il porro sfogliato e raffreddarlo subito in acqua e ghiaccio. Una volta raffreddato asciugare il porro con uno straccio e friggerlo in olio di semi a 160 gradi per qualche secondo , finché il porro non risulterà dorato e lucido.
Comporre il piatto
Le lenticchie vanno adagiate sulla base del piatto fondo, il cotechino tagliato a pezzi in superficie e le chips di porro serviranno a guarnire.
(Foto di Angela Di Pietro)