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Domenica, 28 Aprile 2024
Sapore d'Irpinia

Sapore d'Irpinia

A cura di Rosa Iandiorio

L’Irpinia è una terra di sapori autentici, custode antica di vini pregiati e specialità gastronomiche ricche di gusto. Un luogo incantevole dove sedersi in silenzio per ammirare la sua anima più vera. L'anima di una terra dove per secoli la natura ha scandito i ritmi del tempo, lasciandoci in eredità un patrimonio agroalimentare immenso. È tempo di partire buongustai per riscoprire insieme questo ‘Sapore d'Irpinia’

Sapore d'Irpinia

Cotechino e lenticchie, un classico di Capodanno secondo la ricetta di chef Guacci

Un piatto di buon augurio che mai come stavolta non può mancare sulle nostre tavole

La notte più lunga dell’anno, a cavallo fra ciò che era e ciò che sarà, viene scandita e accompagnata da una serie di 'Must Have' della tradizione gastronomica campana.

Piatti succulenti che spesso evocano usi e abitudini dalle radici antichissime, o significati dal profondo senso religioso.

Tra i classici per festeggiare il Capodanno troviamo cotechino e lenticchie, un connubio vincente dal profilo gustativo e simbolico.  Pur essendo un piatto povero, infatti, ha un significato molto importante: pare che consumarne una porzione alla mezzanotte tra il 31 dicembre (San Silvestro) e il primo gennaio sia di buon auspicio per l'anno nuovo.

Le lenticchie  

La lenticchia è il primo legume coltivato della storia (o almeno il primo di cui si abbia memoria scritta). Di questo nutriente prodotto si parla nella Bibbia e ci sono riferimenti alla sua coltivazione persino nel 7000 a.C.. A renderlo un piatto di Capodanno, però, sarebbero stati i Romani. Secondo gli abitanti dell’antica Roma, infatti, mangiare lenticchie era di buon auspicio per il futuro, tutti coloro che le avessero mangiate avrebbero avuto un anno di guadagni positivi. I nostri avi consideravano infatti quel legume come un vero e proprio investimento per i mesi a venire, e oltre a cibarsene, si usava anche regalarne un sacchetto a parenti ed amici, con la speranza che il tutto si trasformasse in delle monete.

Il cotechino 

Il cotechino è sempre stato considerato un cibo grasso e ricco che indicava opulenza. Molti lo confondono con lo zampone, ma c'è una differenza fondamentale: il cotechino è un insaccato avvolto nel budello di maiale, lo zampone, invece, è avvolto nella zampa anteriore del maiale.

La ricetta 

Scopriamo la ricetta del cotechino con le lenticchie e tutti i suggerimenti per portare in tavola un piatto strepitoso nella versione dello chef Antonio Guacci de Il Mulino della Signora. 

Ingredienti 

  • Lenticchie,
  • Cotechino 
  • Porro
  • Olio
  • Aglio 
  • Prezzemolo 
  • Carota 
  • Brodo vegetale 
  • Sale 
  • Pepe 

Procedimento

Zuppa di lenticchie 

Cuocere le lenticchie precedentemente messe in ammollo. In una pentola soffriggere olio aglio , un gambetto di prezzemolo e una carota tagliata a cubetti regolari di 1 centimetro e aggiungere brodo vegetale fino a cottura finita delle lenticchie (circa 1 ora di cottura ), insaporite con sale e pepe.

Per il cotechino 

Tagliare il cotechino a rondelle più o meno di 3 centimetri, rosolarlo in padella con un filo di olio, o anche al naturale poiché è una carne che contiene molto grasso che si andrà a sciogliere. 

Finire la cottura per 4 minuti a 190 gradi in forno già preriscaldato con ventola aperta. 

Per le chips di porro:

Sbiancare velocemente il porro sfogliato e raffreddarlo subito in acqua e ghiaccio. Una volta raffreddato asciugare il porro con uno straccio e friggerlo in olio di semi a 160 gradi per qualche secondo , finché il porro non risulterà dorato e lucido.

Comporre il piatto

Le lenticchie vanno adagiate sulla base del piatto fondo, il cotechino tagliato a pezzi in superficie e le chips di porro serviranno a guarnire.

(Foto di Angela Di Pietro) 

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