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Fratture e prospettive ad Avellino, M5S e PD discutono ma il candidato sindaco non si trova

Nello Pizza: "La risoluzione si profila attraverso un approccio orientato al dialogo e al confronto". Michele Gubitosa: "Non si tratta di una contrapposizione tra il PD locale e Roma. Esistono opinioni divergenti all'interno del PD avellinese"

Presso il Circolo della Stampa di Avellino, questa mattina, si è svolto un dibattito-riflessione sulla crisi della democrazia italiana. Organizzato dall'Associazione Fausto Addesa, l’evento si è proposto come un’occasione per comprendere le lezioni apprese da questo tragico episodio e i riflessi che esso ha ancora oggi sulla nostra società. L'evento - che ha visto la partecipazione di Franco Fiordellisi, Michele Gubitosa, Nello Pizza e Amalio Santoro, moderato dal giornalista Gianni Colucci -  ha rappresentato l'occasione giusta per affrontare le delicate questioni politiche che, in questo periodo, agitano il capoluogo in vista delle elezioni amministrative.

"In merito a questa vicenda, la risoluzione si profila attraverso un approccio orientato al dialogo e al confronto. Piuttosto che discutere di veti, è imperativo proporre soluzioni costruttive per finalizzare l'accordo sulla città, superando i limiti temporali attuali", afferma Nello Pizza, segretario provinciale del Partito Democratico. "Il tempo a disposizione è limitato, considerando che tra poco più di un mese si presenteranno le questioni relative ai rifiuti. È imprescindibile accelerare i tempi. Abbiamo riposto fiducia nell'inevitabile chiusura del cerchio, tuttavia le recenti vicissitudini hanno apportato delle variazioni alle previsioni e alle strategie di alcuni. Tuttavia, ritengo che l'aspetto cruciale sia ora sedersi attorno al tavolo negoziale".

Pizza è sicuro: "Non è mia intenzione candidarmi e non ce ne sarà bisogno"

Relativamente alla possibile candidatura a sindaco di Avellino, Nello Pizza risponde con fermezza: "Ho già chiarito in precedenza la mia indisponibilità e l'ho sempre mantenuta. È evidente che, di fronte a situazioni di emergenza, è doveroso assumersi delle responsabilità, ma ritengo che non sarà necessario farlo. Sono convinto che il tavolo troverà la sintesi adeguata e individuerà il candidato ideale per questa competizione elettorale. Personalmente, credo che l'elemento fondamentale sia trovare un nome idoneo. Dobbiamo presupporre che questa decisione debba essere presa a livello locale. È evidente che il candidato sindaco di Avellino dovrebbe provenire dalla realtà locale, conoscendo le dinamiche del territorio. Tuttavia, siamo aperti al confronto all'interno della coalizione, pur auspicando che il centro decisionale resti qui in città".

È indubbiamente un periodo in cui ad Avellino si discute non solo di politica, ma anche di cronaca. In qualità di politico e penalista, Pizza ha affrontato l'argomento: "È arduo esprimere un giudizio riguardo a quanto sta accadendo sul versante giudiziario poiché mancano i dettagli effettivi della questione. Ho sempre sottolineato e continuerò a farlo: la giustizia e la politica sono ambiti distinti. È ovvio che la politica debba rispettare le normative e le leggi, ma ciò non implica che si debbano strumentalizzare situazioni giudiziarie non chiarite. Dobbiamo lasciare che la magistratura segua il proprio corso, mentre in politica dobbiamo seguire una via diversa. Dobbiamo sviluppare la nostra proposta politica, chiedendo il consenso della città, senza cercare di guadagnare credibilità sfruttando questioni giudiziarie altrui".

Frattura nel PD di Avellino: il Movimento 5 Stelle invoca rispetto per le correnti interne

“Dobbiamo garantire trasparenza. Ho ascoltato le parole del segretario del Partito Democratico, Nello Pizza, rilasciate durante un'intervista ieri. Personalmente, nutro grande rispetto sia per l'uomo che per il professionista. Pertanto, è importante chiarire che il Movimento 5 Stelle ad Avellino non ha mai perpetrato attacchi personali. Ci concentriamo esclusivamente su temi politici e linee guida”, afferma Michele Gubitosa, vicepresidente del Movimento 5 Stelle. “Quando parlo del coinvolgimento dei partiti a livello centrale nel tavolo di Avellino, è perché, ribadisco, dopo oltre un anno di stallo nel trovare un nome, nonostante non per incapacità, dobbiamo affrontare una situazione comune a molti comuni e regioni in Italia. Avellino non è un caso isolato, questa situazione è diffusa. Dopo aver individuato un nome, che era pronto per essere annunciato in conferenza stampa, ma è stato ritirato, ci siamo trovati di fronte a una frattura nel PD di Avellino. È importante sottolineare che non si tratta di una contrapposizione tra il PD locale e Roma. Esistono opinioni divergenti all'interno del PD avellinese, anche da parte di esponenti autorevoli, rispetto al segretario cittadino. In una situazione di divisione interna al PD, è legittimo che il tavolo cerchi il supporto dei partiti per trovare una soluzione. Questa è la realtà, pertanto non si dovrebbe far passare il PD di Avellino come ostile al PD nazionale. Tuttavia, devo sottolineare che credo che l'idea che il PD minacci un segretario di partito sia un'esagerazione. Non credo che il PD sia un partito che minacci i propri segretari. Inoltre, conoscendo l'avvocato Pizza, è improbabile che egli rimanga in un partito che minaccia i segretari. Il focus deve essere sulla ricerca di una soluzione collettiva. I partiti sono intervenuti nel tavolo solo per offrire un aiuto. Tuttavia, vorrei chiarire un altro punto emerso dall'intervista del segretario cittadino, ossia l'affermazione secondo cui il PD romano avrebbe imposto un nome. Questo non è vero. Il nome di Gengaro è emerso dal tavolo, ma quando è stato messo in discussione, i partiti hanno agito per chiarire la situazione, specialmente perché questo nome rappresenta l'amministrazione del PD. In sintesi, il PD di Avellino non è unito sui nomi e non ha proposto alcun candidato. Il nome di Gengaro è stato generato dal tavolo. Quando questo è stato contestato, i partiti hanno agito per fare chiarezza”.

Lunedì ci sarà un'altra riunione del tavolo, che è in sospeso da quando è emersa la frattura interna al PD. Adesso bisogna comprendere fino a quando il Movimento 5 Stelle sarà disposto ad attendere che il Partito Democratico risolva le proprie questioni interne: “Nutriamo massimo rispetto per il PD e le sue correnti, ma è fondamentale che rispetti le proprie correnti interne per non mettere in difficoltà il tavolo e un alleato come il Movimento 5 Stelle, che finora è stato costruttivo. Il tavolo ha svolto un lavoro valido sui temi e anche sui nomi, ma quando ha cominciato a dividersi su quest'ultimo aspetto, è giusto che i partiti abbiano agito”. Alla domanda se sia stato un errore discutere per un anno e mezzo di proposte e non di nomi, Gubitosa afferma: “No, i temi e i programmi devono essere condivisi e devono rimanere il nostro faro. Io ritengo che sia meglio chiarire le cose ora piuttosto che litigare dopo, quando si amministra”.  

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