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Politica

"Azione" per la salute: iniziative e proposte per il rilancio del sistema sanitario italiano

Costruendo una sanità resiliente e inclusiva per tutti i cittadini

In un momento cruciale per il rilancio del Paese, “Azione” annuncia un'iniziativa volta a mettere al centro dell'agenda politica la salute dei cittadini italiani. Dopo le sfide imposte dalla pandemia da Covid-19, l'attenzione si sposta verso la necessità di difendere e potenziare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Azione si propone di essere la voce delle categorie professionali del settore sanitario che sono state spesso trascurate e dimenticate, come medici e infermieri, mentre il Paese combatteva la crisi sanitaria.
L'iniziativa si focalizza su due pilastri fondamentali: il Piano per lo smaltimento delle liste di attesa, un problema che affligge da tempo il sistema sanitario italiano, e il Piano per i Pronto Soccorso, un tassello cruciale per garantire un accesso tempestivo e adeguato alle cure mediche. Con l'obiettivo di mobilitare la cittadinanza e raccogliere il consenso popolare, “Azione” ha avviato una campagna di raccolta firme per sostenere le proposte volte a migliorare il sistema sanitario nazionale. Questo è solo l'inizio di un percorso che mira a costruire una sanità più resiliente e inclusiva per tutti i cittadini italiani.

Domenico Gambacorta, di "Azione", ha affermato: "La spesa è ridotta rispetto a quella degli anni scorsi, nonostante il Covid e le conseguenze del Covid del 2020 e del 2021. Non consente nemmeno di rinnovare adeguatamente i contratti collettivi che riguardano il personale sanitario, quei medici, quegli infermieri, quell'altro personale che abbiamo sempre lodato, a cui siamo stati solidari negli anni del Covid, ma di cui poi ci siamo dimenticati. Abbiamo enormi problemi: soprattutto nelle aree del Sud e nelle zone interne, occorrerebbero i cosiddetti ospedali di comunità," ha sottolineato Gambacorta, indicando una carenza di strutture ospedaliere di prossimità. Tuttavia, questa proposta si scontra con la mancanza di medici specialisti, un problema amplificato dalla lentezza dei processi di formazione e dal ritiro di personale esperto. Riguardo all'organizzazione del partito sul territorio in vista delle prossime elezioni locali, Gambacorta ha notato l'importanza di Avellino e Montoro, dove si voterà con il sistema del doppio turno. "In molti comuni più piccoli, 'Azione' proverà a candidare individui iscritti al partito," ha dichiarato, "mentre si riflette sul coinvolgimento nella competizione elettorale nel capoluogo".

Sulle alleanze e sullo stato della coalizione di centrosinistra, Gambacorta ha sottolineato la necessità di una competizione leale, nonostante le difficoltà che possono emergere, mantenendo la speranza che il dibattito politico vada oltre le questioni giudiziarie recenti.

Ecco il piano di “Azione” con Calenda

Nel 2050 gli over 65 saranno il 35,9 percento della popolazione italiana con conseguente aumento medio delle malattie croniche e costi maggiori per il SSN. Nel 2024 la quota di finanziamento della sanità in rapporto al Pil sarà pari al 6,4 percento, minore rispetto alla quota pre-Covid. Nel 2021 la spesa pro-capite in sanità in Italia è stata pari a 2.856 euro, molto minore rispetto alla Germania e alla media OCSE (3.771 euro). Ritardi nelle liste di attesa, tra i 3 ai 24 mesi, stanno danneggiando la salute e comportando maggiori costi, con un calo delle nuove diagnosi e delle malattie in stato più avanzato.


1. Aumentare l'offerta di prestazioni nel breve periodo (per smaltire le liste entro 1 anno), a) sovvenzionando l'utilizzo dell'intramoenia per smaltire le liste di attesa; b) affidando alle strutture accreditate gli esami diagnostici; c) riorganizzando il processo, affinché siano le ASL a pagare le visite in intramoenia e presso le strutture accreditate.

2. Aumentare l'offerta di prestazioni nel medio e lungo periodo (3-5 anni), a) potenziando l'organico delle strutture sanitarie; b) rendendo più attrattivo il SSN; c) sviluppando la telemedicina grazie ai fondi messi a disposizione dal PNRR.

3. Ridurre la domanda di cure ospedaliere nel medio e lungo periodo, a) rafforzando la medicina territoriale; b) potenziando le attività di prevenzione.

Piano per il Pronto Soccorso

I Pronto Soccorso italiani versano in una situazione critica. Mancano attualmente 4.500 medici di emergenza su circa 12.000 necessari. Le borse per le scuole di specializzazione in questa branca rimangono non assegnate per il 50 percento perché non ci sono abbastanza richieste. Il lavoro è usurante e non viene remunerato adeguatamente. I Pronto Soccorso sono sovraffollati, il numero di accessi dei pazienti è elevato e il tasso di incidenza al giorno per gli operatori ospedalieri è estremamente alto.

1. Potenziare il reclutamento dei medici di Pronto Soccorso, a) rendendo più attrattivo il reparto di Pronto Soccorso (aumentando le indennità, riconoscendo il lavoro nei Pronto Soccorso come lavoro usurante); b) aumentando qualità e quantità dei medici.

2. Ridurre gli accessi ai Pronto Soccorso, a) potenziando l'attivazione di gestione domiciliare, la Continuità Assistenziale e la telemedicina; b) introducendo protocolli condivisi con RSA e servizi di consulenza con geriatri per gli accessi non necessari; c) destinando personale amministrativo a compiti di carattere esecutivo-burocratico.

3. Combattere il c.d. "boarding", ossia l'attesa del paziente di un posto letto in reparto dopo la decisione di ricovero, che per il 50 percento dei pazienti urgenti è superiore a 9 ore, portando l'attuale numero di posti letto (3,1 per 1.000 abitanti) in linea con la media europea (5 per 1.000 abitanti).

4. Istituire un presidio fisso e linee dedicate delle Forze dell'Ordine e telecamere di sorveglianza presso le strutture e nelle sale di attesa dei Pronto Soccorso.

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