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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Cervinara

Processo "Orchi di Cervinara": "Bisogna approfondire il contesto della casa-famiglia"

Nuova udienza per l'abuso subito da una bambina di appena cinque anni. Ascoltati i testimoni della difesa

Hanno abusato di una bambina di appena cinque anni, contando anche sulla connivenza della madre. Violenze gravi e ripetute che avvenivano tra le mura domestiche, in una palazzina di Cervinara, a cui - nel luglio del 2020 -  hanno messo fine i carabinieri del Comando provinciale a conclusione delle indagini coordinate dalla Procura di Avellino tra il 2018 e il 2019. Oggi, presso il Tribunale di Avellino, una nuova udienza nel processo che vede imputati "gli orchi di Cervinara"; il nonno 53enne della bambina e un 30enne di San Martino Valle Caudina, compagno di una zia della piccola.  

Presso l'aula collegiale, venivano ascoltati i testimoni della difesa: “La minore mostrava aree che necessitavano di approfondimento - dichiara la psicologa Rosa Bruno, consulente per la difesa rappresentata dagli avvocati Rolando Iorio e Pasquale Meccariello - bisognava analizzare anche il contesto della casa-famiglia. La bambina avrebbe potuto ascoltare dei racconti e rimanere suggestionata. Questi sono elementi che vanno approfonditi. C’è stato un errore procedurale importante che può aver alterato la testimonianza della bambina”.

Incalzata dall’avvocato Iorio, la dottoressa ribadisce l'importanza di approfondire il contesto della casa-famiglia. Un ambiente che, stando a quanto afferma la dott.ssa Bruno, vede anche la presenza di bambini più grandi che possono avere in qualche modo influenzato e alterato i ricordi della bambina. 
Un'altra testimonianza importante è stata quella della giovane che, presso l'abitazione dove sarebbero avvenuti i presunti abusi, ha svolto lavoro come babysitter:  "Non ho mai visto un atteggiamento strano da parte del nonno. Le bambine erano molto legate a lui, anche perché era l'unica figura maschile presente in casa". 
La prossima udienza, quella che vedrà la conclusione dell'istruttoria, è attesa per il 12 aprile 2022. 

Una terribile storia di abusi e poi l'arresto

Tutto venne a galla nel luglio del 2020, quando i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino eseguirono un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini, un cinquantaquattrenne di Cervinara e un trentenne di San Martino Valle Caudina, che avrebbero più volte abusato sessualmente di una bambina di appena cinque anni. Le contestazioni mosse a loro carico furono quelle di violenza sessuale aggravata, contemplanti la pena edittale più alta per ipotesi delittuose del genere. L'ordinanza applicativa della massima restrizione personale è stata emessa dal giudice delle indagini preliminari di Avellino, su richiesta dei P.M. della locale Procura della Repubblica, all'esito di un'articolata indagine originata dalla denuncia della coordinatrice della comunità educativa ove fu collocata la minorenne.

Avrebbero agito con la connivenza della madre

Gli sviluppi investigativi, svolti secondo specifici protocolli investigativi per i casi di abusi sessuali in danno di giovanissime vittime e corroborati dall'analisi psicologica e dall’esame clinico-specialistico della minorenne, portarono al disvelamento di un turpe scenario di plurimi abusi sessuali all'interno delle mura domestiche di una palazzina sita in Cervinara. I due autori delle violenze, uno il nonno della bambina, l'altro un compagno della zia, avrebbero agito con la connivenza della madre della giovanissima vittima, anch'essa sotto indagini con l'accusa di aver permesso le sopraffazioni sessuali perpetrate ai danni della figlia dal padre e dal compagno della sorella convivente tra il 2018 e il 2019.

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