Offese e minacce nei confronti di una giovane transgender: condanne confermate e disposto nuovo rinvio a giudizio
Questa mattina, ancora, nel procedimento nato dalla rissa - avvenuta ad Altavilla e ripresa in un video divenuto rapidamente virale - assolti i familiari di Alessia
Più volte vi abbiamo raccontato l’inferno in cui era precipitata Alessia, giovane transgender di Altavilla. La vicina di casa di Alessia, accusata di diffamazione e stalking aggravato dall'utilizzo di strumenti telematici, era stata condannata nel 2021 a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Adesso, invece, giunge la notizia che il ricorso per Cassazione effettuato dall’avvocato dalla donna è stato rigettato. Confermate, dunque, le sentenze di primo e secondo grado. Disposto, inoltre, un nuovo rinvio a giudizio per l’imputata, sempre per lo stesso reato. Una decisione, quest’ultima, motivata dal fatto che, la vicina di casa, ha continuato imperterrita a inviare frasi offensive e minacce alla giovane - difesa di fiducia dall’avvocato Rolando Iorio – costringendola, quindi, a sporgere una nuova denuncia.
Ma non finisce qui: nella mattinata odierna, il Tribunale di Avellino - nella figura del dottor Lucio Galeota - ha emesso sentenza di assoluzione nei confronti dei familiari della ragazza transgender. Questo procedimento penale nei loro confronti, nasce dalla rissa, avvenuta ad Altavilla - sempre con protagonista la vicina di casa - e ripresa in un video divenuto rapidamente virale. Sono stati assolti il compagno, la madre e la zia di Alessia. Ovviamente, per quanto riguarda Alessia, il processo avrà luogo davanti al Tribunale dei minori ma, vedendo l'odierna sentenza, l'esito appare scontato.
Vittima di transfobia, così è cominciato l'incubo di Alessia
L'incubo di Alessia, la transgender 18enne di Altavilla Irpina, ha toccato i cuori di tutto il Paese. La giovane balzò agli onori della cronaca a causa dei reiterati e sempre più violenti attacchi omotransfobici - subiti sui social - da parte della vicina di casa 53enne, Margherita Marino. Successivamente a una violenta lite con i familiari della ragazza, anche Nicolò De Devitiis de Le Iene - accompagnato da Vladimir Luxuria – incontrò questa donna per cercare di comprendere i motivi del suo folle accanimento e tentare, per quanto possibile, di risolvere la situazione. Purtroppo, però, così non è stato e l’attività persecutoria è continuata.