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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Tra identità biologica e affettiva: la sentenza del Tribunale di Avellino che ridefinisce il concetto di paternità

Il Tribunale di Avellino accoglie le tesi dell’avv. Fabiola De Stefano in materia di riconoscimento di paternità

Nella recente sentenza della Prima Sezione Civile del Tribunale di Avellino, presieduta dal dott. Raffaele Califano e con la relazione della dott.ssa Paola Beatrice, si è assistito all'accoglimento delle tesi presentate dall'avv. Fabiola De Stefano in una delicata controversia legale riguardante il riconoscimento di paternità. Il caso riguardava una donna dell'hinterland avellinese, assistita dall'avvocato Fabiola De Stefano, che si era opposta alla richiesta avanzata dall'ex compagno di riconoscimento del bambino nato dopo la loro separazione. La donna ha addotto condotte dell'uomo che evidenziavano una sua inidoneità al riconoscimento.

La battaglia legale dietro al riconoscimento di paternità

Il Tribunale di Avellino ha accolto le argomentazioni difensive della donna, richiamando il quadro giuridico in tema di riconoscimento dei figli nati fuori dal matrimonio. In particolare, ha sottolineato che in caso di rifiuto del consenso da parte di un genitore, il giudice è tenuto a compiere un bilanciamento tra il diritto soggettivo di chi intende riconoscere il figlio e l'interesse del minore a non subire compromissioni nel proprio sviluppo psico-fisico. Nel decidere il caso, il Tribunale ha operato un giudizio prognostico sulla sussistenza di un grave pregiudizio per il minore derivante dall'acquisizione del solo "status" genitoriale, che potrebbe superare il disagio psichico conseguente alla mancanza o non conoscenza di uno dei genitori.

Gli interessi del minore vengono sempre prima di ogni cosa

È stato ribadito che il diritto del genitore a riconoscere il proprio figlio può essere sacrificato qualora sia presente il rischio di compromissione dello sviluppo psicofisico del minore. Questi principi, enunciati già dalla Corte di Cassazione dagli anni novanta, mettono in evidenza l'importanza dell'interesse alla certezza degli "status" e alla stabilità dei rapporti familiari, nel contesto di un crescente riconoscimento del diritto all'identità personale, non necessariamente legato alla verità biologica ma ai legami affettivi e personali sviluppatisi all'interno di una famiglia. La sentenza del Tribunale di Avellino rappresenta un importante punto di riferimento nel dibattito giuridico sul riconoscimento di paternità, confermando la necessità di considerare attentamente gli interessi del minore nelle controversie di questo genere.

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