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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Monteforte Irpino

Costantino Giordano ha citato Falcone parlando di legalità. L'assoluzione preventiva è grave quanto la condanna

Il sindaco di Monteforte Irpino, coinvolto nell'inchiesta relativa alla procedura di Asta Giudiziaria per il ristorante O' Pagliarone, ha risposto a tutti coloro che chiedono le sue dimissioni. Certamente, citare i nomi di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e di tanti altri, non è un privilegio cui ci si può tranquillamente e liberamente appropriare

In occasione della Giornata della Legalità, il Polo Giovani di Avellino ha avuto l'onore di ospitare Giuseppe Costanza, autista di Giovanni Falcone e unico sopravvissuto alla strage di Capaci del 23 maggio 1992. Costanza, che da oltre trent'anni si dedica al nobile compito di testimoniare l'orrore che ha vissuto, ha condiviso la sua straordinaria esperienza nel corso di un confronto dal titolo "Sopravvivere per testimoniare".

All’evento era presente anche Costantino Giordano, il sindaco di Monteforte Irpino, coinvolto nell'inchiesta relativa alla procedura di Asta Giudiziaria per il ristorante O' Pagliarone: il Giudice per le Udienze Preliminari, lo scorso 10 novembre, ha rinviato a giudizio i quattro soggetti coinvolti: Costantino Giordano, Renato Freda (prestanome per i Galdieri), Nicola Galdieri e Armando Aprile (precedente partner di Livia Forte nel filone delle Aste Ok). Questi quattro individui sono stati accusati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli di vari reati, tra cui turbativa d'asta, estorsione aggravata e favoreggiamento dell'associazione a delinquere. Il processo inizierà il 22 dicembre 2023.

Costantino Giordano:  "La mia coscienza è a posto"

Il primo cittadino ha voluto rispondere a tutte le istituzioni e ai rappresentanti della politica che, senza successo, continuano a chiedere le sue dimissioni: “La mia coscienza è a posto. Ho sempre creduto nella giustizia italiana e aspetto il verdetto. Chiedere le dimissioni di un sindaco, di un uomo eletto dal popolo, è assurdo. Fino a quando non ci sarà una condanna definitiva, il sindaco può operare e contribuire al bene della collettività. Passo sopra a tutto e attendo fiducioso l’esito dell’inchiesta. Sto ricevendo molta solidarietà dai miei concittadini, con numerosi messaggi che provengono da una comunità che ha bisogno del suo sindaco”.

Il sindaco, anche dal palco, ha parlato del rispetto della legalità e delle istituzioni: “La legalità è guardarsi allo specchio e vedere il riflesso di una persona perbene. È questo che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno rappresentato per il nostro Paese e per i cittadini del domani”. Giordano, inoltre, ha citato la celebre frase di John F. Kennedy che il giudice assassinato da Cosa Nostra nel 1992 amava ripetere: “Gli uomini passano, le idee restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.

Il sindaco, dal palco, ha citato Giovanni Falcone... 

Appare scontato che il sindaco di Monteforte Irpino non si senta già condannato dalla Giustizia e attenda il verdetto del processo che dovrà affrontare. Altrettanto scontato che il primo cittadino non prenda in considerazione l'ipotesi di dimettersi (ricordando sempre che lo spettro del commissariamento è dietro l'angolo). Ciò che risulta veramente assurdo e inconcepibile è che, certamente, le condanne non debbano mai essere emesse prima del Tribunale, ma altrettanto indubbiamente dovrebbe accadere lo stesso con le assoluzioni.

Il sindaco Giordano non perde occasione per assolversi da ogni peccato, celebrando costantemente il sostegno della sua comunità e affermando che, guardandosi allo specchio, vede un uomo senza macchia. Ovviamente, la possibilità di salvare sé stessi è un diritto sacrosanto degli uomini. Quello che dovrebbe essere evitato, certamente fino alla sacrosanta assoluzione, è citare uomini che sono andati incontro al martirio per difendere le istituzioni. Le stesse istituzioni che, ora, il sindaco di Monteforte Irpino - accusato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli di vari reati, tra cui turbativa d'asta, estorsione aggravata e favoreggiamento dell'associazione a delinquere - dovrà dimostrare di non aver oltraggiato.

Citare i nomi di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e di tanti altri, senza dubbio, non è un privilegio cui ci si può tranquillamente e liberamente appropriare. Citare i nomi di questi uomini è un onere, prima che un onore. Scegliere di pronunciare le loro parole, quasi come fosse il più classico bacio dato ai bambini durante una qualsivoglia campagna elettorale – scusateci – è un peccato di cui non attenderemo nessun processo per condannare immediatamente e senza possibilità d'appello.

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