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Cronaca

Clan Cava, processo per usura: la vittima degli strozzini conferma le accuse

Nuova udienza per alcuni fatti di usura ed estorsione aggravati 

Nuova udienza presso il collegio del Tribunale di Avellino, presieduto dalla dottoressa Sonia Matarazzo. Il procedimento, che vede imputati anche Salvatore Cava, il figlio del boss Biagio, il cugino Florio Galeota Lanza, Francesco Maione e Antonio Miranda, nasce dalla confessione di un ex affiliato al clan Cava, Aniello Acunzo, per il quale il collegio ha emesso sentenza di non luogo a procedere per morte dell’imputato.

Nella giornata di oggi ha reso testimonianza una delle presunte vittime di usura di Paolo Rozza, pluripregiudicato per questo tipo di reato e difeso dall'avvocato Massimiliano Moscariello.

L’uomo, che esercitava la professione di venditore ambulante, ha raccontato di essersi rivolto proprio all'imputato, chiedendo un prestito per far fronte a un momento di difficoltà economica.

"Rozza si presentava a casa mia o nel luogo in cui lavoravo. Mi urlava che dovevo dargli i soldi, che doveva dare conto ad altre persone, lasciando intendere che facesse capo a qualche gruppo malavitoso. Per ogni mille euro di prestito, mi chiedeva una percentuale d'interesse che arrivava a 80 euro al mese. Come potevo dare 80 euro per ogni migliaio di euro che ricevevo in prestito? - ha dichiarato in aula il testimone odierno -  alla fine sono arrivato a restituire quasi 18mila euro in tre anni", conclude. 

La prossima udienza è attesa per il 23 settembre, quando avrà luogo l’istruttoria. 

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